Tre morti in Venezuela nel "secondo giorno dell'indipendenza" indetto dall'opposizione di Maduro
Migliaia di persone scendono in strada nel paese per chiedere il voto anticipato
Ieri in Venezuela sono morte almeno tre persone nel corso delle manifestazioni di protesta, le più imponenti degli ultimi anni, contro il governo di Nicolas Maduro. Un adolescente e un poliziotto a Caracas e una donna a San Cristobal sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco.
In questi giorni, migliaia di persone sono scese per le strade del paese per chiedere nuove elezioni e la liberazione dei prigionieri politici. I manifestanti hanno definito la giornata di ieri come "il secondo giorno dell'indipendenza". Il presidente Maduro ha accusato l'opposizione di avere attaccato la polizia, di avere preso d'assalto i negozi in diverse città e ha detto che 30 persone sono state arrestate. A Caracas hanno manifestato anche molti sostenitori di Maduro, che negli ultimi anni ha condotto il paese verso una crisi economica e umanitaria che colpisce la gran parte delle fasce più povere della popolazione. L'inflazione ha raggiunto il livello record del 700 per cento nel 2017, dice il Fondo monetario internazionale e il Venezuela è ormai vicino al collasso economico.
La situazione è peggiorata ulteriormente dopo che il mese scorso la Corte Suprema aveva deciso di esautorare il Parlamento, controllato dall'opposizione, dai suoi poteri principali. Da allora le proteste sono aumentate e gli scontri con le forze della polizia hanno già causato otto morti, compresi quelli di ieri.