Bentornato Gabriele Del Grande
C'è da essere contenti, ma non facciamo confusione con i giornalisti imprigionati in Turchia
Gabriele Del Grande è uscito dalle carceri turche ed è rientrato in Italia, accolto dalla sua famiglia e dal ministro degli Esteri Angelino Alfano. C’è da essere contenti che la vicenda si sia risolta. E lo siamo. Come avevano dichiarato le autorità turche, la liberazione del blogger e documentarista italiano sarebbe avvenuta entro 14 giorni dal suo fermo, avvenuto il 9 aprile scorso, e così è stato. E' evidente che c'è stata da parte della Turchia la volontà punitiva di trattenere Del Grande fino all’ultimo giorno autorizzato dalla legge, per impartire una lezione dura con lo stile eccessivo di uno stato autoritario. Ma piano a confondere il suo caso con la battaglia più generale per la libertà di stampa in Turchia. Il giornalista era arrivato nel paese il 7 aprile e si era spinto in una zona contigua alla Siria in guerra, senza i documenti necessari per lavorare su uno dei confini più pericolosi del mondo. Ora si potrebbero creare un apposito hashtag e tante vignette per chiedere la liberazione degli 81 giornalisti turchi e stranieri arrestati per le loro idee nelle loro redazioni in città – il numero più elevato al mondo, un terzo circa di tutti i reporter incarcerati del pianeta?
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