C'era un indipendente all'Fbi
Il licenziamento di Comey dice molto sulla concezione del potere di Trump
La saga di James Comey, capo dell’Fbi cacciato all’improvviso e senza troppi complimenti dall’Amministrazione Trump questa settimana, si sta trasformando in uno scandalo politico di dimensioni crescenti e in un imbarazzo via l’altro per la Casa Bianca: giovedì il direttore dell’Fbi facente funzioni, Andrew McCabe, ha contraddetto le dichiarazioni dell’Amministrazione secondo cui Comey non godeva più della fiducia dei suoi agenti: “Il direttore Comey godeva di ampio supporto nell’Fbi e ancora ne gode”, ha detto durante una testimonianza al Senato. Il caso Comey è ancora in movimento, e bisognerà attendere per comprendere la vera portata delle sue ricadute su Trump, ma intanto fornisce alcuni elementi di riflessione sulla concezione del potere del presidente.
Benché, con somma ironia, la ragione ufficiale del licenziamento di Comey sia il modo in cui ha gestito lo scandalo dei server privati di Hillary Clinton, è diventato chiaro che la causa scatenante sia stata piuttosto l’inchiesta sulle interferenze russe nell’elezione di Trump – lo confermano i leak degli agenti Fbi, subito fioccati, la reazione scomposta della Casa Bianca e il buonsenso. Ma tra le righe dei retroscena dei giornali americani si può leggere una ragione ancora più epidermica del licenziamento di Comey: il direttore dell’Fbi non rispondeva ai comandi, era poco controllabile. Trump avrebbe desiderato che Comey indagasse sui leak interni alla West Wing, e il direttore dell’Fbi non l’ha fatto. Avrebbe voluto che parlasse meno di Russia, e lui ha continuato. Era, insomma, un direttore indipendente, che infatti – e su questo Trump ha ragione – ha fatto sgarbi ben noti tanto a destra quanto a sinistra. Gli stessi episodi che la Casa Bianca ufficialmente cita per spiegare la sfiducia verso il direttore non coinvolgono il solo caso Clinton, cosa che goffamente svela un più ampio malcontento da parte del presidente. L’indipendenza faceva di Comey un buon direttore dell’Fbi. Ma non agli occhi di questa Amministrazione.
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