Agguato a due bus di cristiani copti: decine di morti
Un commando armato di mitragliatrici ha assaltato i pullman che si stavano dirigendo verso un monastero nella provincia di Minya a sud del Cairo
In Egitto, a Minya, un gruppo di uomini armati ha assaltato un bus che trasportava una comitiva di cristiani copti: sono almeno 26 i morti e altri 25 i feriti. La comitiva di fedeli cristiani, composta anche da molti bambini, si stava dirigendo verso il monastero di San Samuele il Confessore, che si trova nella diocesi di Beni Suef, a circa 135 chilometri a sud del Cairo in una area in cui la comunità copta è particolarmente numerosa. Degli uomini vestiti con uniformi dell'esercito hanno fermato uno dei due pullman che trasportavano i fedeli, bloccando la strada prima di aprire il fuoco. Dopo la strage il commando è fuggito a bordo di tre pick-up.
Il governatore della provincia, Essam al Bedaiwy, ha dichiarato che il commando armato era composto da almeno 10 uomini armati di mitragliatici. I feriti sono stati trasportati presso l'ospedale di Maghagha e alcuni di loro sono in gravi condizioni.
Per il momento non sono arrivate rivendicazioni dell'attentato ma di recente lo Stato islamico ha più volte colpito la minoranza cristiana. Quello di stamattina è solo l'ultimo attacco alla popolazione di religione copta, circa il 10 per cento di quella egiziana: da dicembre sono 70 i fedeli cristiani uccisi in attacchi dinamitardi contro le chiese nelle città del Cairo, di Alessandria e di Tanta. Gli ultimi due nel giorno della Domenica delle Palme quando due chiese furono colpite: a Tanta una bomba esplose provocando 27 morti e 78 feriti; ad Alessandria invece un kamikaze si fece esplodere fuori dalla chiesa di San Marco uccidendo 17 persone e 48 feriti. All'interno dell'edificio sacro si trovava il patriarca della chiesa copta egizana Tawadros II.