L'MI5 era stato avvertito 3 volte del rischio radicalizzazione di Abedi
L'intelligence britannica avvia un'indagine interna. Le prime segnalazioni quando l'attentatore di Manchester aveva solo 16 anni
L’intelligence domestica britannica dell'MI5 ha avviato un'inchiesta interna per verificare la gestione delle informazioni ricevute dall'antiterrorismo sull'attentatore di Manchester, Salman Abedi. L'agenzia era stata avvertita tre volte della pericolosità dell'uomo, prima dell'attacco della settimana scorsa che ha ucciso 22 persone, tra cui 7 bambini, al concerto della cantante Ariana Grande. In gergo le verifiche interne avviate dall'MI5 sono definite "indagini post investigazione" e lo scopo è quello di fare luce su come sia stata gestita la fase antecedente all'attacco.
Abedi era finito sotto l'osservazione dei servizi segreti in quanto membro di un gruppo di soggetti considerati a rischio la cui pericolosità, però, era ancora da definire da parte dell’intelligence. I primi avvertimenti sulla sua radicalizzazione sono arrivati quando Abedi aveva appena 16 anni (il giorno dell'attentato ne aveva 23) e risalgono a quando il giovane frequentava il college a Manchester. Due suoi coetanei avvertirono l'antiterrorismo dei loro sospetti. Da quanto scoperto dagli inquirenti, proprio all'età di 16 anni il giovane si unì alla guerra contro Gheddafi in Libia, al fianco del padre.
Il segretario agli agli Affari interni del Regno Unito, Amber Rudd, ha minimizzato i dubbi sulla gestione della vicenda da parte dei servizi segreti e ha motivato l'indagine interna come una prassi per mettere a punto le tecniche di investigazione. "La minaccia [terroristica, ndr] è sempre in evoluzione", ha detto Rudd. Ma le critiche all'intelligence si concentrano su cosa abbiano fatto davvero i servizi segreti nell'arco di circa sette anni per verificare gli avvertimenti ricevuti sui rischi di radicalizzazione di Abedi. La polizia di Londra ha rivolto un appello a chiunque sappia qualcosa sugli spostamenti del terrorista dal 18 maggio, giorno in cui l'attentatore era rientrato nel Regno Unito da un viaggio all'estero.
Nemmeno allora, alla frontiera britannica, le forze di polizia bloccarono Abedi benché fosse sospettato di terrorismo. Il Times ha scritto che la legge che permette alle forze di sicurezza di fermare i sospetti alla frontiera (Temporary Exclusion Order) è stata applicata fino a oggi solo una volta da quando è stata emessa nel 2015. Ma Rudd si è difesa e ha detto che il suo compito è quello di fornire alle forze di sicurezza gli strumenti legislativi necessari a garantire la sicurezza e che non spetta a lei invocare di volta in volta il bando a carico di un soggetto specifico.