Attacco al resort di Manila, la polizia esclude il terrorismo

Redazione

Il bilancio è di 36 morti e 54 feriti. L'Isis avrebbe rivendicato l'azione, ma le vittime sono morte per asfissia nessuno ha ferite da arma da fuoco. Le autorità: “È stata una rapina al casinò”

Sono almeno 36 le vittime dell'attacco di ieri sera al casinò del Resorts World Manila, struttura con alberghi, centri commerciali, cinema, teatri che si trova vicino all'aeroporto della capitale della Filippine. La dinamica di quanto accaduto non è chiarissima. Ma secondo quello che riferisce la polizia non si sarebbe trattato di un attacco terroristico. Anzi, lo Stato Islamico, che pure avrebbe rivendicato l'attacco parlando dell'azione di un “lupo solitario”, lo avrebbe fatto solo a fini propagandistici.

 

Al contrario si sarebbe trattato di una rapina. E a conferma di questa ipotesi Ernesto Abella, portavoce del presidente filippino Rodrigo Duterte, cita il fatto che l'autore dell'attacco, una persona “emotivamente disturbata”, avrebbe più che altro sparato dei colpi di avvertimento e non ci sarebbe alcuna prova che volesse “colpire e uccidere qualcuno”. Non a caso le vittime sarebbero morte per soffocamento. Sia perché rimaste schiacciate tra la folla che cercava di fuggire, sia per il fumo che ha invaso i locali del casinò dopo che l'assalitore ha appiccato un incendio. I morti sarebbero 13 dipendenti della struttura e 22 ospiti, nessuno con ferite da arma da fuoco. Altre 54 persone sono rimaste ferite, alcune in modo grave, mentre scappavano.

  

 

Ieri sera su canali non ufficiali era stato fatto circolare un video che mostrerebbe il momento dell'assalto. Si vedono due uomini armati e con il volto coperto da passamontagna entrare nella sala delle slot machine, minacciare alcune persone che stanno giocando e prendere una borsa con dei soldi. Ci sono diversi dubbi sull'autenticità di queste immagini. Non fosse altro che, secondo quanto riferito dalla polizia, l'assalitore ha agito da solo, ha parcheggiato al secondo piano della struttura, è entrato nel casinò, ha sparato ad alcuni schermi televisivi, ha incendiato un tavolo da gioco e si è diretto al deposito delle fiches. Quindi, dopo essere fuggito, si sarebbe chiuso in una stanza della struttura e si sarebbe dato fuoco. Kimberly Molitas, portavoce della polizia di Manila, ha dichiarato il bottino della rapina, circa 2,27 milioni di dollari in fiches, è stato recuperato. 

 

La guerra di Marawi. Dallo scorso 24 maggio le Forze armate filippine stanno combattendo a Marawi dove i miliziani del gruppo Maute, un gruppo filippino legato allo Stato islamico, stanno cercando di conquistare l’intera città. Anche per questo in molti hanno pensato che quello di Manila potesse essere un attacco terroristico.

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