Nuttall lascia, l'Ukip muore
Il leader degli indipendentisti abbandona dopo non avere ottenuto nemmeno un seggio. "Abbiate fede", dice, ma di fatto è la fine dei populisti britannici
La stagione del partito indipendentista britannico sembra ormai tramontata dopo il voto di ieri. In appena 12 mesi l'Ukip è passato dai brindisi di Nigel Farage giubilante per la vittoria al referendum sulla Brexit al mesto discorso di oggi, con cui il suo successore alla guida del partito, Paul Nuttall, ha annunciato le sue dimissioni dopo che il partito nazionalista britannico non è riuscito a ottenere nemmeno un seggio. Al suo posto arriva Pete Whittle per ricoprire la carica ad interim e guidare il movimento euroscettico a ricomporre i pezzi di un partito moribondo. Nuttall ha ottenuto solo 3.308 voti tra Boston e Skegness, con un calo di oltre 10 mila voti rispetto al 2015.
"L'Ukip ha bisogno di uno nuovo focus e di nuove idee", ha detto Nuttall, che ha tentato nell'impresa impossibile di minimizzare quella che a tutti gli effetti è una disfatta per il populismo britannico, e in fondo anche un monito per i suoi "cugini" europei. Nuttall si è detto fiducioso per il futuro del partito, che "oggi è più rilevante che mai" e continuerà a essere "il cane da guardia della Brexit". "Siamo l'assicurazione politica sull'uscita dall'Ue", ha aggiunto. Ma nella confusione generale dello scenario politico britannico finirà coinvolta anche la trattativa con l'Ue, il cui inizio ufficiale è previsto sulla carta il 19 giugno. Una data che, visti gli esiti del voto, non è più così certa. L'Ukip è calato notevolmente, passando dai quasi 4 milioni di voti del 2015 a meno di 600 mila alle elezioni generali. "Lo dico ai membri del partito: abbiate fede, dobbiamo restare organizzati e pronti per cogliere il momento giusti quando arriverà", ha detto Nuttall annunciando, di fatto, la morte del partito populista.
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