Le proteste anti-corruzione a Mosca e a San Pietroburgo

Redazione

L’oppositore russo Alexei Navalny è stato arrestato stamattina per avere organizzato una manifestazione non autorizzata e prevista per oggi a Mosca. La protesta, così come quelle dello scorso marzo, è stata indetta per contestare il sistema di corruzione nelle istituzioni favorito – dicono i manifestanti – dal Cremlino. “L’hanno preso all’ingresso della nostra abitazione”, ha annunciato su Twitter la moglie di Navalny, Yuliya Navalnaya. Contemporaneamente, agenti della polizia russa hanno arrestato diverse decine di oppositori del presidente Vladimir Putin (alcuni parlano anche di 100 fermi) con un’operazione molto ampia che ha interessato l’intero paese, da Vladivostok a Kazan e Blagoveshchensk. Oltre a Navalny, le forze di sicurezza hanno fermato altri leader che contestano il sistema putiniano: tra questi ci sono Maxim Reiznik, rappresentante dell’assemblea legislativa di San Pietroburgo, e Danil Ken, che ha invitato i russi a scendere comunque in piazza oggi a San Pietroburgo. “Andate e fatelo per me, per favore”, ha scritto su Twitter al momento dell’arresto. In migliaia hanno raccolto l'appello e hanno manifestato contro il presidente, con la polizia che – dicono le ong – ha compiuto centinaia di arresti fermando a caso le persone che partecipavano alle proteste. [LEGGI L'ARTICOLO]

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