In Russia Navalny è stato condannato a 30 giorni di reclusione
L'oppositore arrestato ieri è stato giudicato colpevole di avere organizzato manifestazioni non autorizzate nel paese. Centinaia di fermi in tutto il paese. Gli Stati Uniti a Mosca: "Liberateli"
In Russia il leader dell'opposizione al governo di Vladimir Putin, Alexei Navalny, è stato condannato a 30 giorni di arresto amministrativo dopo che ieri era stato arrestato per avere organizzato una manifestazione non autorizzata. Poco prima dell'inizio delle proteste, che prevedevano eventi sparsi in tutto il paese, Navalny è stato fermato all'ingresso della sua abitazione. Insieme a lui, la polizia ha compiuto altre centinaia di arresti, tutti oppositori di Putin e del premier Dmitri Medvedev, considerati i capisaldi di un ampio sistema di corruzione. Secondo l'ong OVD-Info, i fermati sono stati 825 solo a Mosca, dove i manifestanti sono stati oltre 5 mila per l'agenzia di stato Interfax. A San Pietroburgo, dice il ministero dell'Interno, 500 persone sono state arrestate, mentre 3.500 sono scese in strada a manifestare. Ieri sera, anche gli Stati Uniti hanno stigmatizzato gli arresti in Russia. "Condanniamo con fermezza gli arresti di centinaia di manifestanti pacifici. Chiediamo al governo russo di rilasciarli immediatamente", ha detto il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, in conferenza stampa.
La decisione di Navalny di organizzare le proteste lo stesso giorno in cui si celebrava la Giornata della Russia – la ricorrenza della nascita della Federazione del 1990 – è stata secondo alcuni un rischio e una sfida presa deliberatamente dal 41enne che intende sfidare Putin alle prossime elezioni del 2018. La reporter della Bbc, Sarah Rainsford, ha parlato di una manifestazione singolare, dove le famiglie che erano scese nelle piazze di Mosca per festeggiare la ricorrenza nazionale, all'improvviso, hanno ceduto il posto a una massa di giovani che protestavano e che in breve tempo sono stati protagonisti degli scontri con le forze di polizia. Urlavano "Putin ladro!", "Vergogna!" e "La Russia sarà libera", ha riferito la giornalista.
Dalla città orientale di Vladivostok fino a Rostok, migliaia di persone hanno protestato contro il sistema di corruttela che, ha accusato Navalny in un video pubblicato lo scorso marzo, è stato favorito da Putin e da Medvedev. Quest'ultimo, in particolare, è accusato di avere sottratto in modo illecito miliardi di dollari a proprio beneficio tramite conti offshore. Medvedev ha respinto le accuse ma il video pubblicato da Navalny, nel frattempo, è stato visto oltre 23 milioni di volte e a marzo erano scese in piazza a protestare migliaia di persone, in quella che è stata la più grande manifestazione anti-governativa in Russia dal 2012.