I dolori del giovane Harry
Il principe del Regno Unito, ha spiegato a Newsweek quanto sarà difficile sostituire la nonna Elisabetta, al trono da 60 anni: "Nessuno in famiglia intende diventare re"
Nel momento in cui il Regno Unito vive una delle fasi più difficili e incerte della sua storia recente, tra i dubbi sulla complicata trattativa per la Brexit e il terrorismo islamico che colpisce a ripetizione, ora ci si è messo anche il principe Harry, che a Newsweek ha spiegato quanto sarà difficile sostituire la nonna Elisabetta, al trono da 60 anni.
Più precisamente, Harry ha detto che "nessun membro della famiglia reale intende diventare re". Il secondogenito di Diana, quinto nella linea di successione alla regina Elisabetta, ha comunque puntualizzato che chi dovrà sedersi al trono lo farà per “onorare i nostri impegni quando sarà il momento”. Ma di certo le parole del principe non fanno che confondersi col clima di sospensione, di precarietà che sembra dominare la società britannica in questi mesi e che sta già portando a uno stravolgimento – politico ed economico, senza dubbio – dalle ripercussioni tutte da decifrare. “Vogliamo portare avanti l’atmosfera positiva che ha contraddistinto i suoi [di Elisabetta, ndr] sessant’anni di regno ma non proveremo a metterci nei suoi panni”.
Ma le parole di Harry rendono anche più umana la corte reale britannica, la normalizzano. Forse troppo, quasi relativizzando il celebre "God save the Queen". Parlando dei suoi progetti condivisi col fratello William (secondo in linea di successione) e con la moglie Kate Middleton, Harry ha spiegato in cosa consisterà il cambio di passo di cui accenna: “Siamo impegnati a modernizzare la monarchia britannica. E non lo stiamo facendo solo per noi stessi, ma anche per il bene delle persone”. Ma Harry, il "normale" della famiglia reale, colui che ha ottenuto il permesso di andare a combattere in Afghanistan con un’unità dell’esercito – salvo poi essere spedito indietro per ragioni di sicurezza –, che frequenta l’attrice Meghan Markle, americana, impegnata femminista e divorziata, non proprio nei canoni dell’austera monarchia britannica, non rischia di spazzare quell'aura di aristocrazia quasi sacrale che ricopre i Windsor? No, assicura lui, che ricorda saggiamente come occorra “bilanciare” l’antico e il moderno. Dice: “Non vogliamo diluire la magia dell’istituzione perché i britannici e il mondo intero hanno bisogno di istituzioni come questa”. La corona è salva, quindi.
Nella lunga intervista, Harry ha anche parlato di sé e della lunga depressione che ha dovuto affrontare a causa della mai accettata perdita della madre, Diana, nel tragico incidente d’auto di Parigi nel 1997. Dopo avere lavorato su se stesso, anche grazie all’aiuto di un terapista, consigliato dal fratello William, il principe ha iniziato una nuova vita: “Ora sono pieno di energia, adoro le azioni di carità, incontrare persone e farle ridere. Certo, a volte mi sembra di vivere in una bolla, ma riesco a uscirne sempre più spesso”, ad esempio facendo la spesa da sé: “Faccio shopping da solo. Certo, a volte ho paura che qualcuno tiri fuori il telefono per fotografarmi, ma non rinuncerei mai a questa libertà. Farei shopping da solo anche se fossi re.”
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