Obama sapeva dell'hackeraggio dei russi, scrive il Washington Post
Il quotidiano con un altro scoop rivela che l'ex presidente aveva ricevuto informazioni direttamente dal Cremlino sul "coinvolgimento diretto" di Putin nella campagna elettorale americana
Il Washington Post scrive oggi che nell'agosto del 2016 l'Amministrazione Obama era stata avvertita da fonti interne al Cremlino del coinvolgimento diretto del presidente russo Vladimir Putin nell'hackeraggio delle mail della candidata democratica Hillary Clinton. Il quotidiano americano spiega anche che, alla luce di queste informazioni, la Casa Bianca decise di espellere 35 diplomatici russi dagli Stati Uniti. Obama temeva che qualunque contromisura nei confronti della Russia fosse interpretata come un tentativo di manovrare il voto alle presidenziali, dice il WaPo. Alla fine del suo mandato, l'ex presidente americano avrebbe anche pensato di installare delle "cyber armi" per sabotare delle "infrastrutture russe". Un piano che però non è mai stato portato a termine.
Intanto, Donald Trump ha ripetuto oggi, in un'intervista a Fox News, che da parte sua "non c'è stata alcuna collusione" coi russi e "nessuna ostruzione" della giustizia. "Una caccia alle streghe", ha detto il presidente, ribadendo quanto già affermato più volte dall'inizio dello scandalo.
Ma l'attenzione generale è ora concentrata sul futuro del procuratore speciale Robert Mueller, che indaga sul Russiagate. Mueller è amico di James Comey, l'ex capo dell'Fbi che conduceva le indagini fino a quando Trump non lo ha licenziato. E per questo, ha chiesto l'intervistatore al presidente, ci si chiede se non sia il caso di valutare una possibile rimozione di Mueller dalla indagini. Trump ha risposto con la sua solita schiettezza che l'amicizia tra il procuratore speciale e l'ex capo dell'Fbi è "fastidiosa" ma ha aggiunto che Mueller è "una persona onorevole". "Spero che trarrà delle conclusioni altrettanto onorevoli", ha detto Trump.