Un altro buco nell'intelligence
Un contractor Usa passava file top secret alla Cina, vero Grande Fratello
Un uomo originario della Virginia, Kevin Mallory, è stato arrestato ieri per aver passato informazioni top secret del governo americano alla Cina. La notizia è stata diffusa ieri dal dipartimento di Giustizia americano, che ha spiegato che Mallory, che lavorava come contractor della Difesa, tra marzo e aprile scorso avrebbe viaggiato spesso verso Shanghai, dove avrebbe incontrato alcune spie cinesi. Tornando dalla Cina ad aprile, avrebbe portato con sé 16.500 dollari in contanti. Secondo le autorità cinesi, Mallory in realtà collabora con un think tank locale, lo Shanghai Academy of Social Sciences, sponsorizzato dal governo. In una comunicazione intercettata dall’Fbi, però, Mallory scriveva: “Il vostro obiettivo è avere informazioni, il mio obiettivo è essere pagato per darvele”. Dana Boente, assistente del procuratore generale per la Sicurezza nazionale, ha detto ieri che la vicenda di Mallory “è un messaggio per tutti coloro che pensano di violare la fiducia dei cittadini e compromettere la nostra sicurezza nazionale passando informazioni classificate”.
Il fatto è che la Cina per ora sta vincendo la guerra spionistica contro l’America. E questo nonostante il riavvicinamento, almeno cosmetico, tra il presidente Donald Trump e Xi Jinping. Qualche mese fa la Commissione Us-China Economic and Security Review aveva dato una specie di allarme: lo spionaggio sia cibernetico sia umano della Cina nei confronti dell’America è in costante aumento. E del resto, il controspionaggio cinese funziona alla grande: il mese scorso il New York Times ha pubblicato una lunga inchiesta nella quale si spiegava come il governo cinese avesse praticamente smantellato la rete spionistica americana in Cina, arrestando o uccidendo fonti e agenti.