Quanto è glaciale la "solidarité" di Francia e Ue sui migranti
La Commissione dice che al vertice di giovedì si parlerà di immigrazione ma senza nuove proposte legislative. "Facciamo funzionare meglio gli strumenti che ci sono". E Macron non intende accettare le navi delle ong nei porti francesi
Sui migranti e i richiedenti asilo la Commissione è pronta a "offrire nuove soluzione" ma "non ci saranno delle nuove proposte legislative", ha detto oggi la portavoce Ue, Natasha Bertaud, ridimensionando il cauto ottimismo italiano su una risposta condivisa dell'Europa. Secondo Bruxelles, "ciò che è necessario è un'accelerazione" di quanto è già stato concordato ma, allo stesso tempo, "il problema non è nuovo" e per questo non ci saranno nuove proposte. Così al Consiglio europeo di Tallinn, previsto per giovedì, si discuterà di immigrazione ma la Commissione non proporrà nessun nuovo strumento legislativo. È probabile che alla riunione dei capi di governo in Estonia, l'Italia otterrà meno di quanto ha richiesto ieri al mini-vertice di Parigi, dove il ministro dell'Interno Marco Minniti ha incontrato i colleghi di Germania e Francia oltre al commissario europeo all'Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, in preparazione del vertice di Tallinn.
"L'iniziativa italiana", ha spiegato oggi il premier Paolo Gentiloni, "ha prodotto alcuni primi risultati e mi auguro che generino effetti concreti". Ma la realtà sembra essere un'altra: la Francia non intende accettare la proposta italiana di deviare alcune delle navi delle ong cariche di migranti verso le coste degli altri paesi europei. Nel comunicato pubblicato oggi dal ministero dell'Interno francese ("Solidarietà all'Italia di fronte alla crisi migratoria", si intitola) non si fa alcun riferimento alla proposta italiana e ci si limita a enunciare altre forme di cooperazione, nessuna delle quali sembra possa avere effetti concreti nel breve periodo. Tra queste, i quattro si sono trovati d'accordo sulla creazione di un "codice di condotta" delle ong, maggiore sostegno all'Organizzazione internazionale per le migrazioni, a Frontex e alla guardia costiera libica.
L'unico punto che potrebbe trovare parziale accoglimento già a Tallinn è quello di rivedere i criteri con cui sono selezionati i richiedenti asilo da ricollocare in Ue secondo il sistema delle quote. Ad oggi, sono eleggibili i migranti delle nazionalità che hanno almeno il 75 per cento di tasso di riconoscimento di protezione internazionale a livello Ue. L'Italia chiederà di abbassare la percentuale, un'idea che forse potrebbe trovare qualche spazio per il confronto tra i leader europei in Estonia.