L'Austria blinda il Brennero contro i migranti “italiani”
Il governo di Vienna ha già inviato quatto mezzi corazzati mentre 750 soldati sarebbero pronti a partire. La Farnesina convoca l'ambasciatore austriaco a Roma, ma nulla è ancora stato notificato alla Commissione europea
[Aggiornato alle 19,30]. L'Italia aspetta ancora notizie da Strasburgo, dopo che la riunione della Commissione europea si è conclusa con un nulla di fatto. Il tema dei migranti resta una priorità dell'agenda, ma gli interventi a sostegno del nostro paese per gestire i flussi migratori non sono stati ancora deliberati. Tutto è rimandato a giovedì, quando si riunirà il Consiglio informale di Tallin, in Estonia. La strategia della Commissione è quella di implementare gli impegni che i Paesi Ue hanno già assunto e applicare gli accordi presi con gli stati terzi, come testimonia il piano di azione pubblicato oggi.
Il presidente Jean-Claude Juncker ha ribadito che l'obiettivo principale è quello di “restare solidali con l'Italia, che in materia migratoria dà prova di un atteggiamento eroico”. “La Commissione ha fatto molto - ha sottolineato -, ma non ha potuto fare tutto quello che avrebbe voluto perché i nostri mezzi tecnici e finanziari sono limitati. Proseguiremo nell'azione di solidarietà con l'Italia: viva l'Italia!”. Al termine della riunione, anche il vicepresidente della Commissione Frans Timmermans ha detto di avere "piena fiducia nei piani del ministro Minniti, che ha ben capito come trovare soluzioni strutturali". "Cerchiamo di aiutare l'Italia nella misura del possibile - ha detto - ma abbiamo anche altri 27 Paesi membri, che forse hanno delle altre idee". Sulle quote dei ricollocamenti dei richiedenti asilo da Italia e Grecia, Timmermans ha chiesto la collaborazione di tutti i Paesi: "Chiediamo che gli altri Stati che abbiano senso della responsabilità e facciano quanto promesso. Anche così possiamo aiutare l'Italia immediatamente".
Insomma, la Commissione è pronta a fare la propria parte. Ma le divisioni tra gli stati membri non accennano a diminuire. Anzi. Questa mattina, ad esempio, il ministro della Difesa austriaco, Hans Peter Doskozil, parlando al quotidiano Krone, è tornato ad annunciare che “se non si ridurrà il flusso di migranti in arrivo sulle coste italiane, l'Austria imporrà molto presto controlli e dispiegherà soldati al confine con l'Italia”. Dopo le dichiarazioni di Doskozil, il segretario generale del ministero degli Esteri, Elisabetta Belloni, ha convocato alla Farnesina l'ambasciatore a Roma, Rene Pollitzer. Sulla scelta di Vienna, quasi sicuramente, pesa il fatto che ad ottobre si svolgeranno le elezioni politiche e il leader del partito popolare e attuale ministro degli Esteri austriaco, Sebastian Kurz, sta provando a togliere voti all'estrema destra (i nazionalisti dell'FPÖ) utilizzando la “linea dura”. Quattro mezzi corazzati Pandur sarebbero già stati inviati al Brennero nel fine settimana scorso, ha detto Doskozil, mentre 750 soldati sarebbero pronti a partire. L'Agi, dalla frontiera italo-austriaca del Brennero, registra invece che al momento non ci sono mezzi blindati dell'esercito austriaco e anche da Strasburgo non ci sono conferme: "Se l'Austria vuole fare qualcosa in termini di protezione delle frontiere, deve notificarlo alla Commissione, perché è una materia regolata da Schengen. Se lo notificherà, noi stileremo la nostra reazione", è il commento di Timmermans.
La denuncia di Muscat. Nel frattempo, sempre a Strasburgo, il premier Joseph Muscat, intervenendo per illustrare il bilancio della presidenza maltese del Consiglio Ue, ha attaccato: “Sulle migrazioni, con tutte le buone intenzioni e le dichiarazioni, quando si tratta di una solidarietà effettiva, noi, gli Stati membri dell'Ue, dovremmo vergognarci tutti di quello che abbiamo fatto. Paesi come l'Italia hanno visto centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini raggiungere le sue coste: guardiamo a questa Europa che, su questo argomento, è un fallimento”.
Il suo intervento è stato anche l'occasione per una discussione piuttosto accesa tra il presidente del Parlamento Antonio Tajani e quello della Commissione Jean Claude Juncker. Quest'ultimo, infatti, prendendo la parola, ha stigmatizzato il fatto che in Aula fossero presenti solo una trentina di eurodeputati: “Il Parlamento Ue è ridicolo!”. Immediata la reazione di Tajani che lo ha invitato ad usare un linguaggio più consono. Ma Juncker ha insistito: “Se Muscat fosse la signora Merkel o il signor Macron, avremmo avuto un'aula piena”. E alla fine dopo aver reso omaggio al lavoro fatto dalla presidenza maltese, si è rimesso seduto.
I numeri dell'Oim. Intanto secondo l'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), il numero totale di migranti e rifugiati arrivati in Europa da gennaio, ha superato quota 100mila. Tra questi 85.183 hanno raggiunto l'Italia e solo 9.290 la Grecia (anche a causa della chiusura della rotta balcanica in seguito agli accordi tra Ue e Turchia). 6.464 sono invece arrivati in Spagna, 273 a Cipro, mentre 2.247 sarebbero morti in mare.
E quelli dell'Inps. Secondo il presidente dell'Inps, Tito Boeri, se i flussi in entrata di contribuenti extracomunitari dovessero azzerarsi, in 22 anni, avremmo 73 miliardi in meno di entrate contributive e 35 miliardi in meno di prestazioni sociali destinati a immigrati, “con un saldo netto negativo di 38 miliardi” per le casse dell'istituto.