Il quartier generale della European Medicines Agency (EMA) a Londra (foto via Facebook)

All'ombra della Brexit Milano dà la caccia all'Ema

Redazione

Ma occhio ai tedeschi e a Francoforte, che sfida direttamente la Parigi “predestinata”

Milano. “Giochiamo per vincere”, ha detto il premier italiano, Gentiloni, presentando ieri la candidatura di Milano come sede dell’Ema, l’Agenzia del farmaco, che non sarà più a Canary Wharf, Londra, in seguito alla Brexit. Si lavorerà “a testa bassa” per battere la concorrenza delle altre 21 città che aspirano, come Milano, a ospitare l’Agenzia: a ottobre ci sarà il voto dei 27 paesi dell’Ue, a scrutinio segreto. Servono alleati, nessuno vuole perdere l’occasione di approfittare del divorzio più ricco del continente, quello del Regno Unito dall’Europa, ma la competizione è dura, ci sono di mezzo politica, prestigio, un pizzico di merito persino.

 

La Germania candida Bonn per l’Ema, ma si dice che non sia questo il suo obiettivo, il piatto grosso è l’Agenzia delle banche, e la destinazione è Francoforte, che aspira a diventare un centro europeo cool e influente. Politico ha raccontato l’offensiva di Francoforte su banche e imprese, in sfida con Parigi, che con Macron e l’aura da città predestinata, vuole diventare l’alternativa a Londra. Per ora le tasse corporate sono più basse in Germania che in Francia, e le proposte di trasferirsi arrivano anche da aziende extraeuropee che non pensano tanto ai simboli quanto a dove sta il business: mentre Parigi promuove la sua “City” con i poster: “Tired of the fog? Try the frogs!”, ironizzando sulla definizione di francesi-mangia-rane, Francoforte pubblica liste sul perché è utile investire nell’“unica località con due banche centrali”, tedesca ed europea.

 

Tedeschi pragmatici, ma potrebbero essere pericolosi, se decidono di sacrificare Milano per Bratislava come sede dell’Ema, e ottenere l’alleanza dell’est per trasformare Francoforte nella capitale del business europeo. Su Rep. ieri l’economista Alain Minc, vicino a Macron, ha detto che da quando Renzi è sparito da Bruxelles è sparita la voce dell’Italia dall’Europa. La partita Ema ci aiuterà a capire se è davvero così.