Trump dice che se i rapporti con Mosca vanno così male è colpa del Congresso
Il primo ministro russo Medvedev definisce le nuove sanzioni alla Russia una "guerra commerciale di larga scala". E aggiunge che il presidente è succube del Congresso
Il primo ministro russo, Dmitri Medvedev, ha definito le nuove sanzioni imposte dagli Stati Uniti l'equivalente di una dichiarazione di una "guerra commerciale su larga scala" contro Mosca. Secondo Medvedev, che ha rilasciato le sue dichiarazioni con un post su Facebook, le misure restrittive approvate da Washington dimostrano anche come il presidente americano Donald Trump sia succube del Congresso, che ha approvato compatto una legge che punisce la Russia per l'aggressione lanciata all'Ucraina nel 2016. Una prova ulteriore, ha aggiunto il primo ministro, dei tentativi dell'élite americana di rimuovere il capo della Casa Bianca, che aveva criticato le nuove sanzioni imposte dal Congresso.
Secondo Trump, i parlamentari hanno oltrepassato i limiti imposti dalla legge, riferendosi alla larga maggioranza con cui il documento è stato approvato e che ha permesso così di evitare il veto presidenziale. "In qualità di presidente, posso concludere affari migliori con i paesi stranieri di quanto possa fare il Congresso", ha commentato Trump. Il presidente americano oggi ha twittato che i rapporti tra Mosca e Washington sono "pericolosamente ai minimi" e per questo bisogna "ringraziare il Congresso, lo stesso che non riesce a dare ai cittadini un sistema sanitario".
Our relationship with Russia is at an all-time & very dangerous low. You can thank Congress, the same people that can't even give us HCare!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 3 agosto 2017
Le nuove misure fissano un limite all'ammontare di denaro che gli americani possono investire nei progetti energetici in Russia e complica la possibilità di fare affari a Mosca. Le sanzioni "pongono fine alle speranze di un miglioramento delle nostre relazioni con l'Amministrazione americana", ha scritto il primo ministro russo, perché il pacchetto di misure restrittive "resterà in piedi per decenni, a meno di un miracolo".
Molti paesi europei, soprattutto la Germania, hanno però espresso preoccupazione per le nuove sanzioni nei confronti di Mosca. D'altra parte, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker si è detto soddisfatto perché nel nuovo testo approvato da Washington si prevede che prima di applicare le misure commerciali siano sentiti gli alleati degli Stati Uniti.