Anche il Vaticano contro la Costituente di Maduro
Parigi si propone come mediatore, Washington attacca "la dittatura di Maduro". E la Santa Sede prende posizione sullo scontro in atto in Venezuela. Oggi il voto dell'Assemblea. L'opposizione promette nuove manifestazioni di piazza
Anche la Santa Sede prende posizione sullo scontro in atto in Venezuela e chiede che "venga assicurato il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché della vigente Costituzione". La nota redatta dalla Segreteria di stato vaticana "esprime la sua profonda preoccupazione per la radicalizzazione e l’aggravamento della crisi” in Venezuela, “con l’aumento dei morti, dei feriti e dei detenuti”. Il Vaticano chiede "a tutti gli attori politici, ed in particolare al governo, che venga assicurato il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché della vigente Costituzione; si evitino o si sospendano le iniziative in corso come la nuova Costituente che, anziché favorire la riconciliazione e la pace, fomentano un clima di tensione e di scontro e ipotecano il futuro".
La nota cita Papa Francesco che, "direttamente e tramite la Segreteria di stato, segue da vicino tale situazione e i suoi risvolti umanitari, sociali, politici, economici ed anche spirituali e assicura la sua costante preghiera per il Paese e tutti i venezuelani, mentre invita i fedeli di tutto il mondo a pregare intensamente per questa intenzione". La richiesta del vaticano coincide con quella avanzata dalla procuratrice generale Luisa Ortega Diaz che ieri ha sollecitato il tribunale a bloccare l'insediamento dell'Assemblea Costituente, in programma oggi, dopo aver aperto un'inchiesta su presunti brogli commessi durante l'elezione del nuovo organismo, domenica scorsa.
Intanto è stato riportato a casa, dove si trova agli arresti domiciliari, il sindaco di Caracas Antonio Ledezma, oppositore del governo di Maduro, che all'alba del primo agosto era stato prelevato nella sua abitazione da agenti dei servizi venezuelani e trasferito in carcere. Oggi l'opposizione ha annunciato nuove proteste di piazza mentre il presidente francese Macron, che ieri ha inviato una lettera a Maduro, afferma che il dialogo "è l'unica via possibile per far uscire il Paese dalla crisi che sta attraversando". La Francia è considerata come un alleato affidabile e si propone come mediatrice dei negoziati. Il governo di Washington invece non riconoscerà l'Assemblea, in quanto "prodotto illegittimo di un processo scorretto messo in moto dalla
dittatura di Maduro, con lo scopo di attaccare la democrazia". Le elezioni di domenica sono servite a inserire nella nuova Assemblea tutti quei politici fedeli al presidente Nicolas Maduro, come ha dichiarato la portavoce del Dipartimento di Stato, Heather Nauert.