La Brexit è senza energia
La foto perfetta di un Regno Unito in difficoltà è tutta in un cavo elettrico
La Commissione europea ha fatto sapere qualche giorno fa di aver stanziato quattro milioni di euro per un progetto di un cavo sottomarino che porterà energia elettrica e dati su fibra ottica dalla Francia all’Irlanda. La notizia sarebbe poco rilevante se non fosse che la Commissione ha esplicitato che i cavi che trasporteranno energia non passeranno per le acque britanniche per consentire “a paesi Ue di commerciare più liberamente fra loro” e se non fosse che il capo della commissione Esteri del Senato irlandese ha confermato che l’operazione del cavo sottomarino partirà una volta che il Regno Unito lascerà l’Unione e verrà portata avanti perché “l’Irlanda non può più fidarsi della Gran Bretagna per il rifornimento di energia, questo progetto le assicurerà una maggior sicurezza”.
Dal punto di vista simbolico l’immagine dell’Irlanda che cerca un collegamento con l’Europa per trovare nuova energia è la fotografia plastica di una particolare fase fortunata in cui vive il nostro continente e di una particolare fase complicata in cui si trova il Regno Unito. Ai dati offerti qualche giorno fa dal Fondo monetario internazionale, che ha rivisto al rialzo i dati sulla crescita dell’Eurozona rivedendo al ribasso quelli del Regno Unito, vanno aggiunti quelli messi in fila la scorsa settimana dal governatore della Banca centrale inglese, Mark Carney. Carney, con un linguaggio chiaro e sconsolato, martedì scorso ha ammesso che l’economia inglese non sta traendo alcun beneficio dalla Brexit.
Gli investimenti delle famiglie e delle imprese stanno rallentando, la compravendita delle case sta perdendo colpi, il numero di case vendute oggi a Londra è esattamente la metà di quelle vendute un anno fa, il livello di investimenti nell’economia è previsto che scenderà di circa 20 punti percentuali da qui al 2020 e la svalutazione della sterlina, oggi ai minimi storici, sotto il livello di cambio di 1,3 con il dollaro, avrà il doppio effetto di importare inflazione e di far scendere i salari reali. Per questo l’immagine dell’Irlanda che cerca energia in Europa è l’immagine perfetta di questi mesi e forse anche dei prossimi. La Brexit, secondo i suoi sostenitori, doveva essere un colpo fatale per l’Europa e un regalo formidabile per gli inglesi. Ma giorno dopo giorno si sta trasformando nel suo contrario: un gran regalo per l’Europa, un mezzo disastro per il Regno Unito.