La “bambina cavia" torna a casa
A Londra il giudice decide di affidare alla nonna la piccola di 5 anni che era stata costretta a vivere con una famiglia musulmana che le aveva tolto il crocifisso e le vietava di mangiare carne di maiale
Se non fosse tutto vero si potrebbe pensare si tratti del plot di una commedia. Una commedia dell'assurdo. Perché dopo la denuncia del Times che qualche giorno fa aveva raccontato la storia di una bambina cristiana di 5 anni affidata ad una famiglia di musulmani osservanti, un giudice, anche lei musulmana osservante, ha deciso di riportare la piccola a casa e di affidarla alla nonna.
È ancora una volta il quotidiano inglese a raccontare l'ulteriore e paradossale sviluppo della vicenda. Il giudice, Khatun Sapnara, ha spiegato che il "superiore interesse" della bambina è quello di crescere con una persona che le garantisca sicurezza, ne curi il benessere e rispetti le sue esigenze “culturali, etniche e religiose”. Non solo, il tribunale ha anche chiesto di avviare un'inchiesta nel merito delle questioni sollevate dal primo articolo del Times. A cominciare ovviamente dalle modalità che hanno portato all'affidamento della piccola ad una famiglia che, come prima decisione, le aveva fatto togliere il crocifisso e le aveva vietato di mangiare il suo piatto preferito, la carbonara, perché contiene pancetta.
Il quotidiano svela anche che le autorità locali di Tower Hamlets, il quartiere di Londra dove si è svolta l'intera vicenda, hanno tentato di bloccare la pubblicazione della storia spiegando a Sapnara che i documenti riservati relativi alla vicenda erano stati ottenuti illegalmente e che quindi si trattava di un reato.
La storia Secondo quanto raccontato dal Times la bambina era stata affidata, a marzo, ad una famiglia musulmana che non parlava inglese e l'aveva "incoraggiata" ad imparare l'arabo. Dopo 4 mesi i servizi sociali avevano visto che la piccola era piuttosto angosciata e quindi l'avevano trasferita in un'altra famiglia dove ha trascorso gli ultimi due mesi. Qui, però, la bambina ha raccontato che oltre a dover togliere la croce e a non mangiare carbonara, doveva consumare i pasti seduta per terra. In entrambi i casi, poi, veniva accudita da donne che in pubblico velavano il proprio volto. Il consiglio di Tower Hamlets ha spiegato che, nel momento in cui si è dovuto decidere a chi affidare la piccola, non c'erano altre famiglie disponibili.
Ora la bambina verrà affidata alla nonna (soluzione che a quanto riferisce il Times era già stata prese in considerazione) e continuerà ad avere regolari incontri con la madre sotto la supervisione di personale dei servizi sociali. Il giudice ha comunque sottolineato che la sua decisione non è il risultato della pressione mediatica, ma è stata presa esclusivamente nell'interessa della piccola.