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Uhuru Kenyatta (foto LaPresse)
Annullate le elezioni in Kenya. È la prima volta in un paese africano
Per la Corte Suprema il voto non si è svolto secondo quanto previsto dalla Costituzione. Cancellata la vittoria di Kenyatta ora i keniani dovranno tornare alle urne entro 60 giorni
Dopo le proteste e le accuse dell'opposizione, la Corte Suprema ha deciso di annullare il risultato delle elezioni presidenziali che si sono svolte lo scorso 8 agosto in Kenya. È la prima volta che in un paese africano un tribunale annulla le elezioni presidenziali. E ora i keniani dovranno tornare alle urne entro 60 giorni.
Accuse di brogli Era stato il presidente uscente Uhuru Kenyatta, con un margine di 1,4 milioni di voti, a vincere la sfida con Raila Odinga ma, subito dopo la proclamazione, le opposizioni erano scese in piazza per protestare accusando i vincitori di aver hackerato il sistema elettronico della commissione elettorale per manipolare i risultati. Lo stesso Odinga aveva definito l'esito del voto “una frode” e negli scontri all'interno del paese, durati diversi giorni, erano morte almeno 28 persone.
Ora la svolta decisa dalla Corte Suprema con Odinga che parla di un giorno storico per i keniani ma anche per tutte le persone che vivono in Africa. Leggendo la sentenza, arrivata con una decisione a maggioranza della corte (4 giudici contro 2), il presidente ha spiegato che le elezioni dell'8 agosto non si sono svolte “conformemente a quanto previsto della Costituzione”.
Una sfida “infinita” Odinga e Kenyatta si erano già sfidati del 2013 continuando una “battaglia” familiare nata negli anni Sessanta. Kenyatta è infatti il figlio del primo leader del Kenya indipendente mentre Odinga è il figlio del primo vicepresidente keniano.
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