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Guida alla cabala tedesca

Redazione

Merkel danza tra le possibili coalizioni, ma occhio al destino di Schäuble

Per il suo 75esimo compleanno, Wolfgang Schäuble potrebbe aver ricevuto un regalo avvelenato da Angela Merkel. La cancelliera tedesca ieri si è presentata alla festa del suo ministro delle Finanze vestita di nero e giallo, i colori della sua Cdu e dei liberali della Fdp. Un segnale della sua coalizione preferita dopo il voto domenica? Come condizione per allearsi con la Cdu, i liberali hanno chiesto il posto di Schäuble, la cui defenestrazione dovrebbe essere celebrata da Atene a Lisbona passando per Roma, dove il ministro delle Finanze tedesco è stato definito il “bad guy” d’Europa (copyright il capogruppo degli euro-socialisti Gianni Pittella) per aver preteso risanamento dei conti in cambio di aiuti. E invece a creare allarme è l’ipotetico arrivo della Fdp, che metterebbe fine alla Grosse Koalition tra i cristiano-democratici della Cdu e i social-democratici della Spd. Sotto la leadership di Christian Lindner, i liberali si sono spostati molto a destra non solo sull’immigrazione, ma anche sulle politiche europee, come dimostra il “no” alle proposte di Emmanuel Macron sulla zona euro o la Grexit come prezzo di un alleggerimento del debito greco.

 

In realtà la paura per la Fdp è fortemente esagerata. L’aritmetica dei sondaggi consiglia prudenza: i liberali potrebbero arrivare terzi davanti ai populisti di Alternative für Deutschland (AfD), ma anche precipitare al quinto posto senza garantire a Merkel i deputati di cui ha bisogno. Martin Schulz, il candidato della Spd, a inizio campagna aveva promesso un futuro all’opposizione in caso di sconfitta, ma ha innescato la marcia indietro con l’annuncio di un referendum interno per consultare la base. A prescindere dall’alleato, sarà comunque Merkel ad avere la quota più consistente di azioni del prossimo governo e, dunque, a dettare l’agenda europea della Germania all’insegna della continuità e della stabilità. Prudente e pragmatica, la cancelliera vuole andare incontro a Macron, ma non tradirà il consenso tedesco sulla necessità di non firmare assegni in bianco ai paesi del sud. A ogni concessione della Germania su bilancio autonomo della zona euro o unione bancaria dovranno corrispondere concessioni da Francia, Italia e Spagna su trasferimenti di sovranità per permettere a Bruxelles di mettere il becco nei bilanci nazionali o i salvataggi bancari: questo è il messaggio che Merkel, Schäuble e la Spd hanno sempre inviato. La Fdp e Lindner dicono la stessa cosa, ma con accenti più populisti.