Un fotografo ha raccontato con dei ritratti il terremoto in Messico
Edgard Garrido ha fotografato diverse persone nelle proprie case e tra i propri oggetti quotidiani. Ma le loro vite (e le loro abitazioni) non sono più quelle di prima
Justina Escamilla, 88 anni, è ritornata in casa per recuperare i suoi beni, qui è in posa con il suo abito da sposa all'interno della sua casa distrutta dopo il terremoto a San Juan Pilcaya, nella zona dell'epicentro
Artemia Gutierrez, 60 anni, nella sua casa
Luis Reyes, 73 anni, posa per una foto accanto a due porte della sua casa ad Axochiapan, crollata nel terremoto
Misael Sosa, 43, nella sua casa distrutta dal terremoto a San Juan Pilcaya
Oggetti personali e detriti sul pavimento di una casa dopo il terremoto a San Juan Pilcaya, in Messico
Justina Escamilla, 88 anni
Luis Reyes, 73 anni
Veronica Dionisio, 44 anni
Gregorio Cardoso, 63 anni, posa all'interno delle rovine della sua casa a San Juan Pilcaya
Antonia Vergara, 75 anni, davanti alle rovine della sua casa ad Axochiapan
A Città del Messico venerdì scorso la ricerca dei sopravvissuti in mezzo alle macerie ha cominciato a fermarsi. Tre giorni dopo il terremoto più devastante che abbia colpito il paese da una generazione, le vittime sono circa 300. Il sisma di magnitudo 7,5 ha lasciato migliaia di persone senza un tetto: nella capitale messicana, una città da 20 milioni di abitanti, molte delle abitazioni sono inagibili e sono in tanti a cercare un posto dove dormire. I funzionari hanno detto che potrebbero esserci fino a 20.000 alloggi gravemente danneggiati nei soli stati di Morelos e Puebla.
L'editoriale dell'elefantino