Attacco con un furgone a Manhattan, per De Blasio si tratta di un "atto di terrorismo"
Il veicolo a noleggio, l’arma finta, 11 feriti, il colpevole colpito e arrestato. Il presidente Trump rilancia il suo piano anti-terrorismo "Extreme Vetting": condivisione con le autorità dei nominativi nelle rubriche dei cellulari e delle password dei social network per chiunque entri negli Stati Uniti
[articolo aggiornato alle 13.20 del primo novembre] New York. Un furgone ha investito diverse persone su una pista ciclabile nella downtown di Manhattan, a pochi isolati dal memorial dell’11 settembre e dalla Freedom Tower, uccidendo almeno otto persone e ferendone almeno 11 (nessuno di questi sarebbe in pericolo di vita). Tra le vittime ci sono cinque persone di nazionalità argentina che erano in viaggio a New York per festeggiare i loro 30 anni di amicizia. Secondo la prime ricostruzioni della polizia, un uomo a bordo di un pick up da lavoro noleggiato da Home Depot ha guidato per vari isolati sulla pista ciclabile di West street, sul lato occidentale dell’isola, falciando diversi ciclisti e pedoni, finché non si è schiantato contro uno scuolabus, all’altezza di Chambers street. A quel punto è sceso brandendo delle pistole finte.
Un agente della polizia gli ha sparato, ferendolo alle gambe, ed è stato portato vivo in ospedale dove è stato interrogato. L'attentatore è un 29enne di origini uzbeke, Sayfullo Saipov e, da quanto emerso sinora, sarebbe arrivato in America nel 2010 e risiedeva nel New Jersey. Nella sua macchina, fanno sapere le forze dell'ordine, è stato trovato un foglio nel quale si dichiarava fedele allo Stato islamico.
In NYC, looks like another attack by a very sick and deranged person. Law enforcement is following this closely. NOT IN THE U.S.A.!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 31 ottobre 2017
I have just ordered Homeland Security to step up our already Extreme Vetting Program. Being politically correct is fine, but not for this!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 1 novembre 2017
Il presidente Donald Trump ha chiesto al dipartimento per la Sicurezza nazionale di velocizzare l'approvazione del controverso "Extreme Vetting Program" (in italiano si traduce letteralmente come "Programma di verifica estrema"), un piano anti-terrorismo che prevede la condivisione con le autorità americane di tutte le password dei cellulari, dei social network, oltre dei nominativi presenti nella rubrica dei cellulari di chiunque entri nel territorio degli Stati Uniti. La misura, che riguarderebbe i cittadini di 38 paesi, è stata proposta dall'Amministrazione Trump all'inizio dell'anno ed è in attesa di essere approvata. L'assalitore è stato definito dal capo della Casa Bianca "una persona molto malata". "Dobbiamo smettere di lasciare tornare nel nostro paese i terroristi dell'Isis", ha aggiunto Trump con una serie di Twitter.
Il sindaco di New York Bill de Blasio in conferenza stampa ha dichiarato che quanto accaduto nella parte bassa di Manhattan è "un atto di terrorismo".
Il New York Times ha scritto che, secondo diversi esperti di terrorismo, il Centro mediatico al Nour – un canale di informazione vicino all'Isis – aveva lanciato minacce specifiche per la festa di Halloween con un banner pubblicato su Twitter e Telegram.
Nella confusione dei primi minuti si era parlato di un incidente, poi di un litigio fra automobilisti degenerato in sparatoria, i testimoni avevano riferito degli spari, probabilmente quelli dei poliziotti, facendo credere che l’uomo avesse aperto il fuoco dopo avere investito diverse persone: Poi però la polizia ha parlato di un “atto intenzionale”, e la dinamica del furgone che si lancia contro la folla è tragicamente nota. Non solo, secondo alcuni testimoni, l'uomo, sceso dal furgone, avrebbe gridato Allah Akbar. La polizia, senza confermare, si è limitata a dire che “ha fatto una dichiarazione”.
More: Video of suspect involved in #Manhattan incident. pic.twitter.com/d8HwrjfNkY
— Nick Short (@PoliticalShort) 31 ottobre 2017
Da Nizza a Berlino a Barcellona fino al Canada, terroristi affiliati allo Stato islamico hanno usato auto e camion per uccidere civili, seguendo i suggerimenti provenienti dai ranghi del califfato per massimizzare i danni agli infedeli anche nelle situazioni in cui non è possibile organizzare attentati più sofisticati. Anche le armi finte, così come le cinture esplosive inerti, è un tema ricorrente: vengono usate per accertarsi che l’attentato finisca con il martirio.