Tornare al pragmatismo in Catalogna
Si parla di scarcerare i “prigionieri politici”, e lo sciopero separatista fa flop
Nelle ultime ore sono arrivate dalla Catalogna segnali di un atteggiamento inedito in queste lunghe settimane di crisi indipendentista: il pragmatismo. La prima notizia in questo senso la dà il País, e arriva da Madrid. Il Tribunale supremo, massimo organo della giustizia spagnola, sta pensando di avocare a sé tutte le indagini per ribellione contro la leadership catalana (che adesso sono spartite con la Audiencia nacional), rendendo molto probabile la revoca del carcere preventivo che l’Audiencia ha inflitto a otto membri del deposto governo di Barcellona.
La mossa del Supremo toglierebbe dall’imbarazzo il governo di Madrid e priverebbe di ogni alibi il movimento secessionista, che in vista delle elezioni locali del 21 dicembre grida alla repressione politica: la gran parte degli arrestati sarà infatti candidata alle elezioni, come consentito dalla legge spagnola. Il Supremo, insomma, mostra pragmatismo, dopo troppe dichiarazioni di principio.
Secondo il País, il governo di Mariano Rajoy è ben a conoscenza della possibilità che gli otto siano scarcerati e approva caldamente: quando si parla di pragmatismo, il primo ministro è campione mondiale. Un’altra manifestazione di buon senso è arrivata dal ministro degli Esteri Alfonso Dastis, che parlando alla Bbc ha aperto la strada a una riforma costituzionale “per rispondere meglio alle aspirazioni di alcuni cittadini catalani”.
Ma gira un’aria migliore anche a Barcellona. Ieri lo sciopero generale indetto dai secessionisti per protestare contro la repressione politica ha avuto scarsissimo successo. Pochi gruppi ben organizzati di scioperanti hanno creato scompiglio bloccando le strade di confine con la Francia, ma nei grandi centri lavorativi quasi tutti hanno ignorato il grido alla protesta, mostrando, appunto, una buona dose di senso pratico. Forse sta davvero finendo il dominio delle emozioni forti, e gli ingegnosi catalani hanno ricominciato a ragionare a mente fredda.