"L'ateismo è incostituzionale"
La dichiarazione di un politico lascia intravvedere l’intolleranza della Malaysia
L’ateismo è incostituzionale e non deve essere autorizzato in Malaysia. Lo ha detto ieri il viceministro del Dipartimento del governo di Kuala Lumpur, Dr Asyraf Wajdi Dusuki. Durante un question time in Parlamento, riporta il giornale The Star, Dr Asyraf, che ha la delega agli Affari religiosi, ha spiegato che l’ateismo contraddice il Rukunegara, cioè i principi fondativi della Malaysia moderna. Il primo principio è il “credere in Dio”, e quindi “chiunque cerchi di diffondere ideologie e dottrine che promuovono l’ateismo e credenze simili può essere imputato secondo la legge sulla sedizione”, ha detto il funzionario malay. Come le altre religioni, l’ateismo mina “la santità dell’islam”.
Parliamo della Malaysia, un paese che pur essendo a maggioranza musulmana da tempo promuove – come la vicina Indonesia – un certo tipo di laicità. Che cosa sta succedendo, allora? Esattamente come in Indonesia, anche in Malaysia la politica ha capito che l’islam può essere la chiave del populismo. Polarizza l’opinione pubblica, divide e impera. Solo che anche la società malay è cambiata, si è modernizzata, e secondo vari analisti la Malaysia è la regione più a rischio per intolleranza religiosa ed etnica. Omosessuali, cristiani, sciiti, e adesso anche gli atei. La paura è che l’intolleranza guidata dall’alto trasformi un paese da 31 milioni di abitanti – e che continua a crescere, sia economicamente sia socialmente – in un nuovo Bangladesh, dove blogger e intellettuali dissidenti hanno paura a parlare.