Trump taglia gli aiuti al Pakistan
Non puoi finanziare chi ospita i tuoi nemici. Ma è un grosso azzardo
Gli Stati Uniti hanno annunciato di avere bloccato gli aiuti economici al Pakistan, almeno finché non cambierà il suo atteggiamento nei confronti dei terroristi. La decisione, presa dopo un tweet in cui Donald Trump ha accusato il suo alleato di dare riparo ai terroristi che uccidono i militari americani in Afghanistan e di aver risposto agli aiuti economici soltanto con “bugie e inganni”, mette fine a una lunga ambiguità. Gli americani spendono 1,3 miliardi di dollari all’anno in aiuti e programmi di cooperazione con il Pakistan, considerati necessari per avere una leva da utilizzare nei confronti di un paese che possiede un arsenale nucleare e confina con Afghanistan, Cina, India e Iran. Per la sua posizione geografica, il Pakistan è stato più volte utilizzato dagli Stati Uniti come base per le operazioni di intelligence e militari nella regione, e la grande somma corrisposta è servita anche a giustificare la massiccia presenza americana. Per questo il Pakistan è sempre stato considerato da Washington come il primo dei “major non-Nato ally”, l’alleato più importante dopo i paesi Nato e Israele. Tuttavia, specialmente dal 2001, Washington non ha mai avuto grande fiducia verso Islamabad, come mostra il comportamento americano nell’operazione che consentì di uccidere Osama bin Laden. I Navy Seals, i reparti speciali americani, sapevano che il terrorista si nascondeva in Pakistan ad Abbottabad, a più di 200 chilometri dal confine afghano, ma decisero di non avvertire l’alleato per paura di una soffiata. Ieri il ministro degli Esteri Khawaja Muhammad Asif ha detto che considera conclusa l’alleanza con gli Stati Uniti, “non è così che si comporta un alleato”, una posizione attesa e inevitabile.
La decisione di Trump può avere dunque un senso, non puoi dare soldi a un alleato che nasconde i tuoi nemici e spesso rifiuta di darti informazioni necessarie a catturarli. Il paese è un hub terroristico da anni, e nonostante le ripetute richieste di cambiare atteggiamento ha continuato ad avere posizioni molto ambigue. Allo stesso tempo Trump si prende un grosso rischio. Il Pakistan gli serve, e sarebbe meglio anche tenerselo vicino, con quell’arsenale atomico a portata di mano degli islamisti. Inoltre la Cina non aspetta altro che occasioni per estendere la propria influenza e non si farà sfuggire il vicino.