La Le Pen va in confusione sull'euro
Tornare al franco oggi no, domani forse, dopodomani sicuramente
Uscire dall’euro non è più una priorità, ma la moneta unica è l’inconveniente più importante che danneggia l’economia francese. Marine Le Pen, in un’intervista al Monde, riassume in poche risposte la confusione che regna nel Front national. Da principali oppositori al progetto politico di apertura verso la globalizzazione e l’Europa di Emmanuel Macron, i frontisti sono diventati una forza residuale nel dibattito pubblico del paese. Non si sente mai, Marine Le Pen, schiacciata dall’agenda forsennata del presidente, che al posto di perdere consensi ne guadagna e persino sull’immigrazione, cavallo di battaglia storico del Front national, rivendica “fermezza” e “rigore”. I sovranisti rilanciano: usciremo da Schengen dal primo giorno, poi ci riprenderemo la moneta, ma soltanto come ultima azione, perché il tema è scivoloso, “ansiogeno”, meglio non dirlo troppo ad alta voce. Insomma, l’agenda sovranista è sempre la stessa, la linea contro il “carcere europeo” resta la parola d’ordine per Marine Le Pen, candidata alla propria successione al congresso previsto per l’11 marzo, senza sfidanti. Non cambia nemmeno la strategia di dédiabolisation e, per terminare il lungo percorso di purificazione, sarà sacrificato il nome: Front national rimarrà per gli archivi, alle elezioni ci si presenterà con un altro simbolo. Per aggiungere confusione, la decisione è stata rimessa al voto degli iscritti che hanno consegnato il loro questionario a fine dicembre. Risultato? Non si sa, lo spoglio è in corso e procede a rilento, anche se, secondo quanto riporta Rtl, l’80 per cento ha votato contro. “Mi inchinerò al voto degli iscritti”, assicura Marine Le Pen che deve fare i conti, per la prima volta nella sua carriera politica, con una crisi di identità.