Il ministro dell'Interno tedesco ha detto che “l'Islam non appartiene alla Germania”
Horst Seehofer ha bisogno di frenare l’avanzata dell'Afd nella sua Baviera e si mostra duro. Ma la Merkel si è già dissociata
“L’islam non appartiene alla Germania, che è stata forgiata dal cristianesimo”. Sono le parole del neo ministro tedesco all'Interno, il bavarese Horst Seehofer, in un’intervista al tabloid Bild. “Dal cristianesimo ha tratto le sue domeniche libere e le sue festività religiose o i riti come Pasqua, Pentecoste o Natale”. Il commento di Seehofer, ha scatenato polemiche, e l’indignazione della cancelliera Angela Merkel, sulle cui politiche migratorie il leader della Csu ha sempre espresso contrarietà. La rivendicazione del ruolo della cristianità in Germania aperturista di oggi va letta però in chiave politica: a settembre in Baviera ci sono le elezioni regionali, e il partito di estrema destra Afd secondo i sondaggi è in crescita, dopo aver raccolto il 12,6 per cento dei voti (e 94 seggi) a quelle federali.
Le parole di Seehofer fanno riferimento a una frase pronunciata da Wolfgang Schaeuble, ex ministro dell’economia e ora presidente del Bundestag. Nel 2006, in apertura della Islamkonferenz nel 2006, Schaeuble disse: “L’Islam è parte della Germania e dell’Europa”.
“Certo - ha aggiunto Seehofer - i musulmani che vivono da noi appartengono alla Germania, ma questo non significa che dobbiamo rinunciare alle nostre tradizioni tipiche per un riguardo eccessivo e sbagliato”. Horst Seehofer è il leader della Csu, il partito bavarese storico alleato della Cdu di Angela Merkel, ed è sempre stato critico nei confronti delle politiche di accoglienza del governo tedesco. Già ministro per l’agricoltura nel primo esecutivo Merkel, il leader dei cristiano sociali adesso è titolare dell'Interno, il dicastero che si occupa proprio di gestire i flussi migratori e la sicurezza. Angela Merkel si è dissociata dalle dichiarazioni di Seehofer. “In Germania vivono 4 milioni di musulmani e appartengono alla Germania, così come la loro religione. Dobbiamo fare di tutto per rendere positiva la convivenza tra le religioni”.