Merkel va da Trump
Lo stile è diverso, ma la cancelliera e Macron hanno lo stesso messaggio per il presidente americano
I toni si sono fatti mesti, arriva Angela Merkel a Washington e Donald Trump non le ha organizzato la festa riservata al prediletto, il francese Emmanuel Macron. Si ricordi che questa non è una visita di stato, si sapeva già che per la cancelliera tedesca non ci sarebbero state parate, abbracci, zappe, vestiti bianchi e occhiolini, la mestizia non cala: per Merkel sarà dura, l’intesa che c’è tra Francia e America non è replicabile. In realtà l’arrivo della cancelliera serve a dare un seguito e una solidità al “bromance” tra Macron e Trump, che è stato molto spettacolare ma che poi, dal punto di vista pratico, non ha garantito una convergenza palpabile. Sull’Iran, lo stesso presidente francese ha detto che l’America potrebbe uscire dall’accordo negoziato nel 2015 e questo ha già causato la reazione di Teheran: se andate via voi, andiamo via anche noi. Sulla Siria, la tentazione trumpiana di ritirarsi continua a essere forte, e forse Parigi riuscirà soltanto a rimandarla un pochino. Macron insomma non ha ottenuto un granché in termini pratici, ma in compenso ha ricordato che la formula dell’alleanza transatlantica, occidentale, prevede collaborazione e comunanza di valori – è stata l’America a insegnarcelo. L’arrivo della Merkel serve a ribadire proprio questo, e nella breve conferenza stampa insieme, lo stesso Trump ha detto che molti non capiscono nulla della stima che lui prova per la cancelliera tedesca, una donna speciale. Sui dossier specifici anche qui c’è e ci sarà da discutere, per la Nato ci vogliono maggiori investimenti e impegni europei, i rapporti con la Russia vanno chiariti (non vale soltanto per l’Europa) e c’è la complicata e sincopata discussione sui dazi, che è il tema su cui Washington e Berlino si sono scontrati in modo più esplicito e pubblico. Sul protezionismo, che è anche isolazionismo, Macron è stato esplicito, e altrettanto esplicita è tutta la strategia europea che mai come adesso è proiettata verso i trattati di libero scambio.
Lo stile e i modi possono essere diversi, ma Merkel e Macron hanno obiettivi comuni, coordinati, vogliono difendere un modello multilaterale che riguarda istituzioni e strategia, ed è questo l’unico messaggio che l’Europa oggi vuole portare a Trump.