La scomparsa di Fak da Sberbank non è fake
La banca russa licenzia un analista per un report severo su Gazprom
In Russia c’è chi finge di morire e viene compianto pur essendo risorto, come il giornalista Arkadi Babchenko che insieme ai servizi segreti ucraini ha inscenato un omicidio per sfuggire – dicono – ai sicari di Mosca e chi viene fatto fuori da una banca, come Alex Fak, per aver stilato un rapporto dettagliato su Gazprom. I giornalisti in Russia sono senza dubbio una delle categorie a rischio, nonostante la farsa ucraina di Babchenko rischi di minarne la credibilità, ma c’è un’altra categoria che sta affrontando, a suo modo, una scomparsa silenziosa. Qualche giorno fa, è stato un analista azionario a sparire per aver scritto un report su Gazprom.
Alex Fak lavorava per Sberbank, una delle maggiori banche russe, è un analista di primo ordine e la scorsa settimana è stato licenziato per aver scritto una nota sulla compagnia del gas che rispecchia anche le paure di numerosi azionisti, i quali temono che Gazprom non cerchi di massimizzare i profitti per sé. Piuttosto, le scelte della società sono logiche se si assume che sia gestita a beneficio dei contractor, degli appaltatori che costruiscono gli oleodotti. Gazprom sta curando tre progetti importanti che costeranno 93,4 miliardi di dollari: 55,4 miliardi di dollari per Power of Siberia, 21 miliardi per il Nord Stream 2, e 17 per il Turkish Stream. Pur sommando il guadagno di tutti e tre, Gazprom non riesce a creare un valore per la società. Quindi, Alex Fak ha dimostrato che qualcuno dovrà pur guadagnare dalla costruzione degli oleodotti e se non sarà lo stato, saranno i due principali appaltatori. La Stroytransgaz di Gennady Timchenko e Stroygazmontazh di Arkadi Rotenberg. Tutti e due sotto sanzioni dal 2014.
L’amministratore delegato di Sberbank, Herman Gref, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che la relazione è basata su “dati non verificati e non confermati”. Fak nel rapporto invece evidenzia con precisione quanto Gazprom renda poco. E’ la società che si trova sulle maggiori riserve di gas naturale del mondo, ma ha una capitalizzazione di solo 55 miliardi di dollari, anche se secondo Sberbank potrebbe arrivare fino a 185 miliardi. La notizia del licenziamento di Fak avrà ripercussioni, può spingere altri analisti russi ad autocensurarsi. Le sanzioni americane ed europee sono già un disincentivo per gli investitori e questa notizia rischia di intaccare in modo negativo l’economia.