Sarà la Spagna ad accogliere i migranti che Salvini non vuole
Le città di Valencia e Barcellona aprono i loro porti all'Aquarius. "E' nostro dovere aiutare ed evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone", dice Sánchez
Sarà la Spagna a permettere l'attracco alla nave Aquarius con a bordo 629 migranti salvati al largo della Libia tra sabato e domenica e finita ostaggio del ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini, che ha ribadito anche stamattina di non volere aprire i porti alla nave di SOS Méditarranée.
"E' nostro dovere aiutare ed evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone, rispettando in questo modo gli obblighi del diritto umanitario", ha detto oggi il primo ministro del governo spagnolo, il socialista Pedro Sánchez. Poco prima del comunicato del governo di Madrid era arrivato quello del presidente della Generalitat valenciana, Ximo Puig, ad annunciare la disponibilità del porto di Valencia all'attracco della nave. "Mi hanno avvertito che il governo offrirà il porto di Valencia come 'porto sicuro' per questa operazione umanitaria che compieremo per conto dell'Onu", ha detto Puig.
Oggi anche la nave Sea Watch 3, di Ong tedesca e battente bandiera olandese, è al largo delle coste libiche in attesa di effettuare l’ennesimo carico di immigrati, da portare in Italia.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 11 giugno 2018
L’Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire, stavolta C’È CHI DICE NO.#chiudiamoiporti pic.twitter.com/kjusddFDqH
"Ringrazio le autorità spagnole per aver accolto la nave Aquarius nel loro territorio", dice Giuseppe Conte al suo arrivo ad Accumoli per visitare i luoghi colpiti dal terremoto del 2016. "Avevamo chiesto un gesto di solidarietà all'Europa, e questo gesto di solidarietà è arrivato", aggiunge il presidente del Consiglio. Anche Salvini ha ringraziato il governo spagnolo: "Lasciatemi esprimere grande soddisfazione da vice premier, come ministro e come papà per come si va risolvendo" la questione dei migranti presenti su Aquarius, "questo ennesimo barcone, ennesimi soldi che escono dalle nostre tasche". E' stato un "primo segnale", ha aggiunto il ministro, per un'Italia che sul fronte dell'accoglienza "non può fare da sola".
Prima di Valencia era stata Barcellona a offrire il proprio porto per accogliere la nave Aquarius, per bocca del sindaco della città catalana, Ada Colau: "Prima di tutto dobbiamo salvare vite umane", aveva detto ieri il sindaco. Colau ha anche condannato il rifiuto di Italia e Malta di permettere l'attracco alla nave e ha sottolineato l'obbligo di "non voltarsi dall'altro lato" e di affrontare "l'emergenza umanitaria". Inutile chiudere le frontiere, ha spiegato il sindaco catalano, perché "la gente arriva ugualmente" (nella notte di scorsa, dicono le agenzie di stampa, sono state salvate altre 800 persone al largo della Libia, oltre a quelle ancora a bordo dell'Aquarius). Per questo, l'Unione europea deve "assumersi le sue responsabilità" e dare aiuti concreti, ha spiegato Colau. "Se crediamo nell'Europa è questo il momento di dimostrarlo".
Il Commissario europeo per l'Immigrazione, Dimitri Avramopoulos, ha ringraziato la Spagna per avere accettato lo sbarco per ragioni umanitarie: "Questa è la vera solidarietà in atto, verso queste persone disperate e vulnerabili e verso gli stati membri europei".
Welcome the decision of the Spanish Government to let the Aquarius disembark in Valencia for humanitarian reasons. This is real solidarity put in practice, towards both these desperate and vulnerable people and towards fellow EU Member States. #migrationEU https://t.co/GHOn9RoqlV
— DimitrisAvramopoulos (@Avramopoulos) 11 giugno 2018
Dalle piazze ai palazzi
Gli attacchi di Amsterdam trascinano i Paesi Bassi alla crisi di governo
Nella soffitta di Anne Frank