Cosa prevede l'"accordicchio" europeo sui migranti
Qualche frasetta simbolica manda in visibilio il governo italiano. Ma la realtà è che non c'è nessun impegno vincolante e i centri d'accoglienza saranno su base volontaria e per ora nessun paese si è candidato a ospitarne
Il vertice europeo sui migranti si è concluso con un accordo dopo una lunga notte di discussioni e una presa di posizione dell'Italia che ha minacciato di mettere il veto alle conclusioni senza una intesa sulla questione migranti.
Ma cosa prevede questo nuovo accordo?
Uno dei punti principali è l'istituzione di nuovi centri di accoglienza in altri Stati membri, non solo in Italia e in Grecia. Centri che saranno finanziati anche dall'Unione europea e in cui verranno accolti i richiedenti asilo. Nessun impegno vincolante, gli Stati potranno decidere se aprirli su base volontaria. C'è un accenno all'apertura di questi centri pure in Nordafrica, ma anche qui solo su base volontaria.
Al punto 3 del documento si ribadisce che tutte le navi che operano nel Mediterraneo devono "rispettare le leggi e non ostacolare le operazioni della Guardia Costiera libica". Guardia costiera a cui arriveranno parte dei 500 milioni di euro stanziati nuovamente per il fondo per l'Africa, pensato per finanziare i paesi da cui partono i migranti e interrompere i flussi all'origine.
Altro punto, su cui a lungo si è battuta la Germania, è la limitazione dei movimenti dei migranti fra i vari paesi europei una volta sbarcati. Gli Stati si sono impegnati a prendere "ogni provvedimento" per limitare gli spostamenti incontrollati dal Paese in cui hanno fatto richiesta d'asilo. Nessuna definizione di quote di migranti da dividere nei vari Paesi. Riguardo al Regolamento di Dublino che obbliga i migranti a chiedere asilo nel primo Paese in cui sbarcano, si è solo genericamente ribadita la necessità di modificarlo, senza modificare nulla.