Sono tutti salvi i ragazzi e l'allenatore intrappolati nella grotta in Thailandia

Dopo diciotto giorni, i dodici i giovani componenti della squadra di calcio e il loro coach sono stati liberati dalla grotta di Tham Luang, dove erano rimasti intrappolati per le forti piogge

Redazione

Dopo un calvario di diciotto giorni, tutti e dodici i giovani componenti della squadra di calcio thailandese e il loro allenatore sono stati tratti in salvo dalla grotta nel nord del paese nella quale erano rimasti intrappolati dopo che forti piogge hanno causato allagamenti e interrotto la loro uscita dal sistema di grotte di Tham Luang, nella provincia di Chiang Rai, durante un'escursione con il loro allenatore. Lo hanno detto con un post su Facebook, i Navy Seal della marina thailandese al termine del terzo giorno di una complessa missione per portarli fuori. "Tutti i 12 Cinghiali" (così si chiama la loro squadra, i Wild Boars) "e l'allenatore sono stati estratti dalla grotta", recita il testo "Tutti sono al sicuro" viene aggiunto nel post.

   

I subacquei britannici li avevano ritrovati la scorsa settimana. Rannicchiati nell'oscurità su una sporgenza e tagliati fuori dal mondo ma vivi. Allora è iniziata la gara contro il tempo per farli uscire prima che le condizioni meteo peggiorassero ancora. La difficile situazione del gruppo e il pericoloso lavoro per liberarli hanno attirato l'attenzione del mondo. Il primo dei ragazzi è stato portato fuori domenica ma solo oggi sono stati estratti gli ultimi quattro ragazzi e il mister, prima dell'arrivo della pioggia e del buio della sera. Subacquei internazionali assieme a quelli del Seal thailandese hanno svolto un ruolo fondamentale in una missione di salvataggio senza precedenti. I Wild Boars erano entrati nel complesso delle grotte di Tham Luang il 23 giugno.

    

Una squadra di 90 subacquei esperti – 40 dalla Thailandia e 50 dall'estero – hanno lavorato nelle grotte di Tham Luang. Hanno guidato i ragazzi e il loro allenatore attraverso l'oscurità e i passaggi sommersi verso la bocca del sistema di grotte. Andare e tornare dai ragazzi intrappolati è stato un viaggio estenuante, anche per subacquei esperti, tra tratti da percorrere a piedi, guadi, arrampicate e immersioni nelle acque fangose. Ogni ragazzo ha indossato una maschera che copre l'intero viso, più facile per i subacquei alle prime armi rispetto ai respiratori tradizionali, ed è stato accompagnato da due sommozzatori, che portavano anche la sua riserva d'aria. La parte più difficile era circa a metà strada in una sezione chiamata "T-Junction", così stretta che i subacquei hanno dovuto togliersi le bombole per passare. Saman Kunan, ex ufficiale della Navy Seal thailandese, ha perso la vita per la rarefazione dell'aria nella grotta.

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