Troppa grazia per la Troika
Il Corsera attribuisce all’austerity le caratteristiche del flagello divino. Un tic
Le calamità naturali sono anche definite “atti di Dio”, fatali e devastanti come una punizione dal cielo. “Act of God”, così li chiamano anche compagnie assicurative. Parlando dei trecento roghi che hanno interessato la regione greca dell’Attica e lambito la capitale Atene, il Corriere della Sera nell’articolo “Tagli alla protezione civile nel pacchetto austerità – così Atene è arrivata fragile al ‘traguardo’ europeo” giunge a imputare il ritardo nell’intervento su un’area da 100 chilometri, con venti forti che hanno alimentato gli incendi, ai “tagli” al personale dei vigili del fuoco. “A migliaia fra loro a febbraio del 2017 avevano manifestato ad Atene perché la fine dei contratti a termine stava riducendo il loro numero da 12 mila a 8 mila”. Tralasciamo il riferimento ai pompieri sovrappeso per colpa del “junk food”. Concediamo che la spesa per i vigili del fuoco è stata ridotta di 36 milioni (mentre nel complesso è cresciuta quella in servizi anti incendio). Se però facciamo un confronto col periodo precedente alla crisi, nel 2007, i vigili del fuoco erano 7.300, secondo il servizio anti incendio greco, e ora 8.000. Il personale in servizio è superiore a prima. Purtroppo non è stato sufficiente e la Grecia ha chiesto aiuto all’Europa. Anche Italia, Francia, Germania, Lituania, Danimarca, Svezia, Portogallo, Polonia, Austria – che non sono “sotto programma” – hanno usato il meccanismo europeo di protezione civile per affrontare gli incendi estivi. Il soccorso europeo fornito ad Atene segnala che la Grecia non è isolata né vessata dall’Europa. Quello è un tic superato, ricordo di qualche estate fa. I disastri naturali non derivano dai programmi di aggiustamento chiesti da Fmi, Bce e Commissione in cambio di prestiti. Attribuire alla Troika caratteristiche divine pare eccessivo. Troppa grazia.