La pioggia dà tregua al Kerala
Migliorano le condizioni meteorologiche e si intensificano i soccorsi, ma cresce il numero di vittime e sfollati. Il messaggio del Papa
Dopo una settimana di piogge torrenziali che hanno devastato la regione indiana, il Kerala vede finalmente un raggio di sole. A partire da oggi e per i prossimi cinque giorni, il Dipartimento meteorologico dell'India (Imd) prevede che non ci saranno piogge forti a insistere sul territorio, facilitando finalmente le operazioni di soccorso.
Il miglioramento delle condizioni meteo tuttavia porta con sé cattive notizie: col ritirarsi delle acque sono stati ritrovati nuovi corpi e, secondo l'agenzia Afp, il numero totale dei morti è salito a oltre 400 da quando a giugno è iniziata la stagione dei monsoni. Secondo le stime ufficiali riportate dalla Bbc, solo ieri sono state tratte in salvo circa 22.000 persone. Il numero totale degli sfollati, smistati nei 5.645 campi di accoglienza allestiti dalle autorità, è arrivato a 725.000.
Il primo ministro dell'India, Narendra Modi, ha annunciato sabato l'immediato stanziamento di cinque miliardi di rupie (oltre 38 milioni di euro) per l'emergenza. Oltre a gestire gli sfollati, distribuendo beni di prima necessità e offrendo loro alloggi temporanei, servirà poi sostenere l'economia della regione, che si concentra su agricoltura e terziario, completamente distrutta. Intanto, il capo delle squadre di soccorso ha avvertito che i suoi uomini si stanno preparando ad affrontare possibili epidemie di malattie trasmesse attraverso l'acqua e l'aria.
Domenica, al termine dell'Angelus, Papa Francesco ha rivolto un pensiero agli abitanti del Kerala. "Non manchi a questi fratelli la nostra solidarietà e il concreto sostegno della Comunità internazionale. Sono vicino alla Chiesa in Kerala, che è in prima linea per portare soccorso alla popolazione. Preghiamo insieme per quanti hanno perso la vita e per tutte le persone provate da questa grande calamità".