L'omaggio del Vietnam all'ex prigioniero McCain
Mentre negli Stati Uniti Trump boccia il comunicato della Casa Bianca, Hanoi ricorda il senatore repubblicano
Tra i tributi per il defunto senatore americano John McCain, un gran numero proveniva dal paese che, nel bene o nel male, è stato parte integrante della sua vita: il Vietnam. "Quando ho saputo della sua morte stamattina presto, mi sono sentito molto triste", ha detto Tran Trong Duyet, secondo quanto riferito da Vietnam News. Durante la guerra del Vietnam, Duyet gestì la prigione di Hoa Lo, soprannominata "Hilton di Hanoi" dai prigionieri di guerra americani. McCain, allora pilota da caccia della Marina, trascorse 5 anni e mezzo nella prigione dopo che il suo aereo era stato abbattuto in una missione di bombardamento nel 1967.
Il senatore repubblicano, candidato alla Casa bianca contro Obama nel 2008 e scomparso all'età di 81 anni sabato 25 agosto 2018, in seguito alle complicazioni sorte per un tumore al cervello. Il 26 ottobre del 1967 fu abbattuto con il suo A4 e fatto prigioniero, detenuto e torturato nel campo di prigionia. Fu liberato soltanto dopo la fine della guerra, il 14 marzo del 1973. Aveva passato in prigionia cinque anni e mezzo, di cui quasi cinque dopo aver rifiutato l’offerta di uscire prima degli altri prigionieri americani. Dopo aver abbracciato la carriera politica, tuttavia ha lavorato duramente per risanare le piaghe del conflitto, trasformandosi, nei decenni seguiti alla guerra, in un architetto della riconciliazione.
Anche per questo, la notizia della morte ha avuto largo risalto sui media e ha suscitato l'emozione di tutto il paese orientale. Corone di fiori sono state deposte sulla rive del lago Truc Bach ad Hanoi davanti a una scultura a lui dedicata, eretta esattamente nel luogo in cui fu catturato. "Lo ammiro per aver fatto la scelta giusta – ha spiegato un veterano – unirsi ai vietnamiti per fare in modo che i due paesi si buttassero alle spalle il passato e pensassero al futuro".
Il vice primo ministro del Vietnam, Pham Binh Minh, ha espresso le condoglianze alla famiglia e ha sottolineato che John McCain aiutò a curare le "ferite della guerra" nella quale circa 2 milioni e mezzo di soldati nordvietnamiti, 58mila americani e tre milioni di civili perirono e che si concluse solo nel 1975. Tutto questo mentre, in controtendenza, negli Stati Uniti il presidente Trump, da sempre nettamente in contrasto con McCain benché militassero entrambi tra le fila del partito repubblicano, ha bocciato la pubblicazione di un comunicato ufficiale della Casa bianca che rendesse onore all'"eroe" McCain. Il presidente ha preferito pubblicare solo un breve tweet di condoglianze, revocando l'ordine di bandiera a mezz'asta alla Casa Bianca dopo sole poche ore. L'episodio ha, inevitabilmente, creato nuove tensioni tra i repubblicani.