Non è “burocrazia”, è politica
Quanto è sbagliata la falsa retorica contro i “burocrati di Bruxelles”
Ormai chiunque, a prescindere dal merito delle parole, sostiene che le critiche dei Moscovici e Oettinger di turno siano “inaccettabili”, perché i “burocrati non eletti di Bruxelles” (spesso definiti anche “grigi”) non possono criticare i nostri sovranissimi leader politici. È naturalmente una retorica falsa e bugiarda. Pierre Moscovici non è un burocrate, ma un politico socialista che prima di diventare Commissario europeo agli Affari economici è stato più volte deputato e ministro dell’Economia in Francia. Allo stesso modo Günther Oettinger è un politico cristiano-democratico che, prima di diventare Commissario europeo, è stato leader della Cdu e presidente del Baden-Württemberg (terzo land tedesco).
La Commissione inoltre non è una “burocrazia”, ma è il governo dell’Unione europea, l’istituzione politica per eccellenza. Moscovici e Oettinger non sono stati eletti “direttamente”, ma hanno ottenuto la fiducia del Parlamento europeo, esattamente come funziona per il nostro governo. Tra l’altro nella loro vita politica, Moscovici e Oettinger, si sono misurati con il consenso popolare molte più volte del nostro premier Giuseppe Conte, che giustamente tutti considerano un politico e non un “burocrate”. Non vuol dire che Moscovici e Oettinger abbiano ragione o si esprimano nei modi corretti. Forse hanno torto e, come tutti i politici vanno criticati nel merito, ma hanno diritto di parlare dell’Italia per le materie che riguardano la loro funzione proprio come Salvini e Di Maio parlano della Commissione, dell’Ue, di Macron o di altri governanti. Se l’Italia vuole davvero stare nell’Unione europea forse è il caso che inizi a capire come funziona, imparando a distinguere la burocrazia e la politica.