Il gran bel ponte dei moderati
Dal riformismo francese alla Catalogna. L’europeismo di Valls e Ciudadanos
E’ iniziata ieri sera al Centro di cultura contemporanea di Barcellona (Cccb) la nuova avventura politica dell’ex primo ministro francese Manuel Valls. Il leader della gauche riformista ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco della città catalana, attualmente guidata da Ada Colau, esponente della sinistra radicale spagnola. L’obiettivo rivendicato da Valls in vista del 26 maggio 2019, giorno dell’investitura del nuovo alcalde ma anche delle elezioni europee, è quello di applicare il macronismo a Barcellona e respingere le pericolose tentazioni indipendentiste. “Smembrare uno stato come la Spagna significherebbe cominciare a smembrare progressivamente l’Europa”, sostiene Valls. Per questo ha deciso di presentarsi come guida di una piattaforma civica trasversale, oltre la destra e la sinistra, che si ispira chiaramente a En Marche! e di cui faranno parte i liberal-europeisti di Ciudadanos, la formazione di Albert Rivera che in Catalogna è il primo partito. Proprio Rivera, sei mesi fa, aveva proposto a Valls di essere capolista del suo partito alle elezioni europee del prossimo anno. “Bruxelles no grazie, ma Barcellona perché no”, rispose il francese, affascinato dall’idea di conquistare il comune della sua città natale. La strada per riuscirci è tutta in salita, le accuse di essere un “traditore della causa catalana”, a causa del sostegno degli unionisti di Ciudadanos, continuano a fioccare, ma l’ex premier di François Hollande è convinto che il suo profilo “europeista”, di francese con sangue catalano e svizzero, che parla perfettamente italiano, possa essere un messaggio forte per tutto il continente, e diventare, perché no, un modello riproducibile in altri paesi. Cresciuto nella scuola di Michel Rocard, il padre della “deuxième gauche”, Valls ha solleticato per molto tempo il sogno Eliseo prima dell’arrivo dirompente di Emmanuel Macron. Ma ora la sua esperienza politica e il suo europeismo convinto possono rivelarsi fondamentali lontano da Parigi. Valls come trait d’union tra macronismo francese e macronismo spagnolo, ponte dei moderati e leader transnazionale di un’Europa che non vuole morire di populismo.