A un anno dal referendum gli indipendentisti catalani tornano in piazza
A Barcellona i manifestanti hanno preso d’assalto il palazzo della delegazione del governo per strappare la bandiera spagnola
Nel primo anniversario del referendum per l’indipendenza della Catalogna, gruppi di esponenti di estrema sinistra riuniti sotto la sigla CDR (Comités de Defensa de la República, Comitati di Difesa della Repubblica) hanno bloccato alcune delle arterie principali della regione e si sono scontrati con la polizia per le strade di Barcellona.
I manifestanti hanno bloccato in mattinata le rotaie del treno ad alta velocità (Ave) all’altezza di Girona (le linee sono già state ripristinate), dove hanno anche preso d’assalto il palazzo della delegazione del governo per strappare la bandiera spagnola. A Tarragona hanno interrotto delle strade ad alta percorrenza, altrove hanno impedito ai mezzi commerciali di uscire da un centro logistico.
I disordini più grandi sono stati però a Barcellona, dove gli scontri tra i manifestanti di estrema sinistra e i Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, erano cominciati già ieri. Oggi i manifestanti hanno bloccato numerose strade del centro invocando la repubblica e pretendendo che il governo “apra le prigioni”, dove ancora sono incarcerati i leader del processo indipendentista fallito un anno fa.
Quim Torra, governatore catalano, ha applaudito alle proteste. Da Sant Julià de Ramis, paese vicino a Girona dove si trovava per commemorare l’anniversario del referendum, ha detto ai gruppi facinorosi: “Continuate a fare pressione, fate bene a mantenere alta la pressione”. Nonostante il sostegno, i manifestanti chiedono le dimissioni di Torra perché sarebbe troppo poco radicale.