La libertà nucleare di Trump
Annullare l’Inf serve sia ai russi sia agli americani: il vero obiettivo è la Cina
Sabato notte Donald Trump ha annunciato di voler uscire dal Trattato sul disarmo e sul controllo delle armi nucleari con la Russia. L’accordo, l’Inf, firmato nel 1987, era considerato una conquista importante durante la Guerra fredda, talmente importante che anche il suo firmatario, Mikhail Gorbaciov, è uscito da anni di silenzio per definire la decisione di Trump “una mossa che denota ristrettezza mentale”. Ma Trump non intende punire soltanto Mosca, che lavora su un sistema missilistico segreto, il 9M729, ma anche la Cina. Pechino sta dotando il suo arsenale di missili a medio raggio con testate convenzionali e nucleari e il presidente americano, uscendo dal trattato, vuole liberarsi dalle limitazioni che non permettono agli Stati Uniti di competere. La decisione di Trump va analizzata sui due versanti: quello russo e quello cinese. Al Cremlino il presidente americano ha lasciato in questo modo la libertà di agire indisturbato nel campo della ricerca nucleare. “La Russia ha violato l’accordo, lo viola da molti anni”, ha detto Trump.
E’ vero, ma anziché imporre a Mosca il rispetto del trattato, ha deciso di vanificarlo. La scorsa settimana, prima che Trump annunciasse la sua decisione di annullare l’Inf, Vladimir Putin aveva parlato di nucleare al Forum di Valdai. Aveva detto che la Russia è pronta a usarlo, ha assicurato che non attaccherà mai per prima, ma comunque, se necessario, lo farà. E la necessità è a discrezione del singolo. In un momento in cui Mosca è sempre più convinta di poter sfuggire alle regole internazionali, con un presidente che non risponde alla politica della ragione, riluttante al compromesso, l’annullamento dell’Inf ha fornito la possibilità a Mosca di poter addossare alla Casa Bianca la responsabilità di qualsiasi cosa succeda – “se reagiremo a un attacco noi andremo in paradiso come martiri”, aveva detto Putin a Valdai tra il serio e il faceto. Quando Ronald Reagan e Mikhail Gorbociov firmarono l’Inf, il mondo era diviso in due, Stati Uniti e Unione sovietica. La Cina non era ancora una forza geopolitica. Ma ora è diventata una potenza militare, le sue spese in armamenti sono seconde solo agli Stati Uniti, la marina cinese sta per raggiungere quella americana e le sperimentazioni sul nucleare sono libere da qualsiasi vincolo. Gli Stati Uniti sono preoccupati, e con Trump al comando la decisione è stata – ovviamente – la più pericolosa per la pace.