Trump scappa, Macron resta
Parigi annuncia la continuazione della campagna contro lo Stato islamico in Siria
Avete presente i sovranisti che sui social media amano dire che il presidente francese Macron è un debole e che esaltano il presidente americano Trump perché lui invece sì che è considerato un duro (per avere continuato una guerra ovvia contro lo Stato islamico che era cominciata molto prima che lui si candidasse a presidente)? Ecco, nella realtà succede questo. Il presidente Trump dichiara la guerra ai fanatici un fatto concluso e taglia la corda, cut and run, lasciando di sasso gli alleati curdi che s’aspettavano da sempre di essere traditi ma non in questo modo plateale, senza nemmeno negoziare una qualche garanzia politica dopo che hanno espugnato casa per casa le città-roccaforti dello Stato islamico. Quelle stesse città da dove si organizzavano gli attentati di Parigi e di Bruxelles. E invece Macron, il fighetto, ha dato agli ordini ai suoi mille soldati di restare, non vuole che la fine delle operazioni americane sia un’evacuazione disordinata che scardina tutta la campagna contro i fanatici. Era stato lui a convincere Trump a restare, ad aprile, perché la guerra non è ancora finita, ci sono ancora sacche di Stato islamico da distruggere e radici da tagliare una volte per sempre. Questa volta non ce l’ha fatta a convincerlo. Non male: è riuscito a ottenere dall’America otto mesi di impegno militare in più contro il gruppo estremista più pericoloso del pianeta nei luoghi dove l’infestazione è maggiore.
Invece questa volta molto più convincente con Trump è stato il presidente turco Erdogan, che per primo ha ascoltato la decisione del presidente americano mentre gli parlava al telefono – e infatti due giorni fa i diplomatici turchi prendevano in giro gli americani perché loro hanno saputo in anticipo del ritiro. Ma si sa come funziona tra i fan di Trump. Pur di far arrabbiare i fighetti liberal, si possono ingoiare senza problemi le affettuose intese con Erdogan e con il saudita Mohammed bin Salman. In bocca al lupo ai francesi in Siria.
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