Tutto quello che c'è da sapere sull'accordo di libero scambio tra Europa e Giappone
Dal primo febbraio entra in vigore il Jefta, l'intesa commerciale più grande della storia. Un dossier
Mentre gli Stati Uniti scelgono di alzare muri commerciali, l'Europa e il Giappone danno il via all'accordo di libero scambio più grande della storia. Dal primo febbraio entra in vigore il Jefta, l'intesa che rivoluzionerà gli affari tra le due aree commerciali sollevando le aziende europee da circa un miliardo di euro di dazi all'anno. Il settore europeo che trarrà più vantaggi è quello alimentare: dal vino alla pasta, ma anche i formaggi, che a Tokyo costano il 40 per cento in più, il cioccolato e perfino la frutta, che in Giappone è un alimento di lusso. Dal punto di vista giapponese, il prodotto da esportazione più importante è invece l’automobile: le macchine nipponiche, dalla Toyota alla Suzuki, costeranno di meno, e costerà di meno acquistarne i pezzi. "Sarà una rivoluzione" anche per l'Italia, ha detto al Foglio qualche mese fa Giorgio Starace, l’ambasciatore a Tokyo: “Secondo i dati giapponesi il nostro export nei primi sei mesi del 2018 vale 5,1 miliardi di euro. Superiamo in valore assoluto la Francia, e rischiamo di fare 10 miliardi di euro alla fine dell’anno”.
Dall'annuncio dell'accordo fino alla sua entrata in vigore, il Foglio ha seguito la storia del Jefta con interviste, analisi e approfondimenti che vi riproponiamo di seguito, dai contenuti più recenti fino alle notizie di qualche anno fa.
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