Blair contro Corbyn sull'antisemitismo
Il caso Berger e le troppe connivenze del Labour con l’odio per gli ebrei
I falchi corbyniani hanno minacciato di sanzioni Luciana Berger, celebre parlamentare ebrea del Labour, per le sue ripetute critiche a Jeremy Corbyn e alla sua gestione della questione antisemitismo nel partito. L’ex primo ministro britannico e già leader del Partito laburista, Tony Blair, ha criticato il partito per il suo uso massiccio della retorica antisemita in un’intervista a Sky News, domandando: “Come possiamo dire che è tollerabile avere un certo livello di antisemitismo?”. Dopo che l’intervistatore gli ha chiesto delle pesanti critiche all’antisemitismo nel Labour, Blair ha risposto che “dovrebbero sradicare l’antisemitismo dal partito laburista”. “Dovremmo essere un partito politico progressista”, ha spiegato Blair. “Ci sono alcune parti della sinistra, non l’intera sinistra, che hanno un problema con l’antisemitismo, e lo vedete nel loro atteggiamento verso lo stato di Israele”. Blair si riferiva all’attuale capo del Partito laburista Jeremy Corbyn, che in numerose occasioni ha parlato e agito in modo a dir poco antisemita: posare una corona per uno dei terroristi delle Olimpiadi di Monaco del 1972, flirtando con islamisti di vario tipo, negando a Israele le ragioni storiche della sua esistenza, sostenendo il boicottaggio dello stato ebraico, assecondando parlamentari e attivisti laburisti apertamente antisemiti.
Blair ha chiarito che le persone possono criticare Israele. Tuttavia, “la loro continua concentrazione su Israele per tutto il tempo, per un lungo periodo… ti rimane la sensazione che in un certo senso lo prendono di mira perché è uno stato ebraico”. Poi Blair ha decifrato il vero motivo di tanta omertà. “C’è, temo, una specie di… alleanza tra il tipo di politica islamica e la sinistra, e non la vedi solo nel Regno Unito, puoi vederla in tutta Europa”, ha detto Blair. “E dà origine all’antisemitismo”.