Bye bye Amazon
Politici esagitati e movimenti scacciano una grande opportunità a NY
Amazon ha annunciato ieri che rinuncerà alla costruzione del suo secondo quartier generale a New York, nel quartiere del Queens, dopo mesi di ostruzionismo dei politici locali di sinistra e delle associazioni civili. L’azienda porta via con sé un progetto multimiliardario, che secondo dati forniti da Amazon stessa avrebbe dato alla città 25 mila posti di lavoro e che secondo sondaggi indipendenti era sostenuto dal 56 per cento dei newyorchesi. L’impresa di cacciare Amazon, se di impresa si può parlare, è da attribuire ad alcuni politici democratici di sinistra, che sostenevano questa tesi: il nuovo quartier generale della multinazionale cattiva porterà la gentrificazione in una zona densamente popolata, dove migreranno migliaia di ingegneri con stipendi a cinque o sei zeri che faranno aumentare gli affitti, cacceranno i vecchi residenti, aumenteranno le tanto temute diseguaglianze e mangeranno avocado toast.
Alexandria Ocasio- Cortez, la deputata eletta proprio nel distretto su cui avrebbero dovuto sorgere i nuovi uffici, ha fatto una battaglia furibonda contro Amazon, contro il sindaco Bill de Blasio e contro il governatore Andrew Cuomo, entrambi democratici, e all’annuncio del ritiro ha esultato. Uno dei suoi più preziosi alleati a livello locale è stato Michael Gianaris, senatore dello stato di New York che si era fatto nominare in una commissione che avrebbe avuto il potere di vietare l’arrivo dell’azienda di Jeff Bezos. Fino a pochi anni fa, Bill de Blasio era considerato parte dell’ala sinistra del Partito democratico, ma oggi una nuova generazione di politici più estremisti lo ha accusato di aver ceduto al capitale perché, assieme a Cuomo, ha promesso ad Amazon incentivi e sconti fiscali per 3 miliardi di dollari. Tutti gli analisti, e la maggioranza dei newyorchesi, sostenevano che il bilancio fosse decisamente positivo per la città. Ma l’intransigenza dannosa dei socialisti dem ha avuto la meglio.