Una Guerra Fredda a bassa intensità
Il Regno Unito apre uno spiraglio a Huawei, con gran scorno di Trump
Huawei può essere un rischio, ma abbiamo tutti gli strumenti necessari per metterci al riparo dai pericoli pur continuando a collaborare con il colosso delle telecomunicazioni cinese. Ieri il Financial Times ha anticipato alcune indiscrezioni sul report dello Uk National Cyber Security Center di prossima pubblicazione, un report dell’agenzia di cybersicurezza inglese che avrebbe dovuto far chiarezza sulla posizione di Londra nei confronti delle aziende cinesi che operano in settori strategici come quello del 5G. Tutti si aspettavano che il Regno Unito – in quanto membro del consorzio d’intelligence Five Eyes – avrebbe in qualche modo confermato i dubbi, i sospetti se non perfino le accuse mosse dall’America contro Huawei.
E invece non è andata così: “L’Agenzia per la sicurezza nazionale americana ha condiviso diverse informazioni con gli alleati e i partner per sottolineare i rischi” dell’utilizzo di componenti Huawei, scrivevano ieri sul Financial Times Demetri Sevastopulo e David Bond, “ma vari paesi europei, tra cui il Regno Unito e la Germania, non sono convinti che un divieto sia effettivamente giustificato”.
La decisione di proseguire lavori e collaborazioni con Huawei e Zte avrà un impatto anche in Europa, dove si discute da tempo di introdurre il divieto e sappiamo che il dipartimento di stato americano si è mosso parecchio ultimamente a Bruxelles per favorire l’allontanamento delle compagnie cinesi. Eppure all’interno del dibattito internazionale – dibattito che è pressoché assente in Italia – le questioni sembrano essere soprattutto due: Huawei è difficilmente sostituibile perché nessuna azienda, a parità di servizi, offre quei prezzi.
La seconda questione è più politica: la macchina della propaganda, sia cinese sia americana, sta lavorando a pieno ritmo in tutti i settori strategici. Rischio, minaccia, divieto, report d’intelligence in contraddizione tra loro, sono tutte le caratteristiche di una nuova Guerra fredda a bassa intensità.
Cosa c'è in gioco