Il pavido occidente polverizza jihadisti
Il francese che rivendicò il massacro di Parigi eliminato in Siria
Sarà che l’occidente è pavido e invertebrato di fronte alla minaccia islamista come ripete a martello il sovranismo-chic, che ci dichiara agonizzanti e perdenti tutti i giorni, ma mercoledì notte una bomba di precisione ha ucciso Fabien Clain, un francese dello Stato islamico noto soprattutto per essere la voce del messaggio di rivendicazione dopo il massacro di Parigi del 13 novembre 2015. Suo fratello, che è anche suo complice, è ferito gravemente. Uno a uno, tutti gli uomini coinvolti in quell’attentato sono stati uccisi con operazioni mirate che spesso sono il frutto della collaborazione fra i servizi segreti francesi e i piloti americani. Clain è stato eliminato – forse, perché la Coalizione vuole la prova del dna prima dell’annuncio di morte ufficiale – vicino Baghouz, l’ultima enclave-tendopoli dello Stato islamico che ha capitolato giovedì tra immagini umilianti di donne che si trascinano con i bambini in braccio e uomini che aspettano di essere arrestati. Il resto del gruppo terroristico torna alla lotta guerrigliera e non potrà più vantarsi di avere un territorio. Clain, nel messaggio di sei minuti trasmesso dopo la strage in Francia, disse che quello era “soltanto l’inizio della tempesta”, ma lo Stato islamico per ora ha perso la capacità di pensare in grande e per la seconda volta nella sua storia ha fallito il tentativo di controllare pezzi di Iraq o di Siria (la prima fu contro gli americani nel 2010). Nessuna campagna jihadista negli ultimi vent’anni è riuscita a prevalere, cosa che le potenziali reclute in giro per il mondo non mancheranno di notare. Le donne europee dello Stato islamico chiedono per pietà di riavere il passaporto, gli uomini sono braccati dai droni. L’occidente forse è morto, ma la primavera di Parigi per ora è meglio dei crateri di Baghouz.