Dibattere con forza
A Parigi Schäuble ha chiesto idee vivaci e scomode ai deputati francesi e tedeschi
La prova generale di un’Europa un po’ più unita si è vista nella prima seduta comune dei Parlamenti francese e tedesco che si sono riuniti ieri a Parigi. Cinquanta deputati di ciascun paese, cento in totale, come previsto dal trattato di Aquisgrana che il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno firmato lo scorso gennaio, per ricordare quello siglato dai loro predecessori Charles de Gaulle e Konrad Adenauer. Aquisgrana, si sa, evoca memorie di trattati e di pace, ma l’ultimo, proprio come il penultimo, serviva a rinnovare gli impegni comunitari, a dimostrare che cooperare e trovare delle soluzioni insieme è possibile. Andare oltre i propri governi nazionali è possibile. E poi per dimostrare che ci sono decisioni che i membri dell’Unione europea non possono prendere ciascuno per conto proprio, ma bisogna collaborare, parlarne con gli altri, soprattutto quando si tratta di politica estera, difesa e sicurezza.
Ma questa Europa ha bisogno di idee forti e di dibattiti accesi, per questo Wolfgang Schäuble, che presiedeva la seduta assieme a Richard Ferrand, ha chiesto ai deputati “discussioni vivaci anche su argomenti scomodi”, una disputa accesa perché senza disputa non arrivano le idee in questa Europa che marcia verso quella che, secondo molti analisti, sarà l’elezione più importante dalla sua fondazione. L’idea di questa seduta, ogni anno ce ne saranno due, è quella di abituare i deputati a vedere oltre le politiche nazionali, a costruire nuove idee, dibatterle, e se necessario, litigare con forza. E di idee, a guardare i giornali francesi e tedeschi ne sono venute fuori, un po’ fumose, ma i meccanismi di un pensare comune si sono azionati. Ad esempio sul Monde sono stati pubblicati due editoriali, uno a firma di Andrea Nahles, presidente dell’Spd, e della socialista Valérie Rabault, le due deputate hanno parlato di economia e di clima. Un altro editoriale di Katrin Budde, sempre dell’Spd, e del presidente della commissione Cultura Bruno Studer sulla tecnologia. Per ora rimangono idee, ma forse serve seguire il consiglio di Schäuble, questi incontri servono a dibattere. Dibattere con forza.