È stato liberato Sergio Zanotti, rapito in Siria nel 2016
L'imprenditore bresciano di 59 anni, era scomparso dopo essersi recato in Turchia, non distante dal confine siriano
Sergio Zanotti, rapito in Siria nell'aprile 2016, è stato liberato oggi “a conclusione di una complessa e delicata attività di intelligence, investigativa e diplomatica”, annuncia in una nota il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Il nostro connazionale – assicura il premier – appare in buone condizioni generali e tra qualche ora rientrerà in Italia, a Roma”. Zanotti, imprenditore bresciano di 59 anni, era scomparso dopo essersi recato in Turchia, non distante dal confine siriano. Riapparso nel maggio del 2017 in un video caricato su YouTube, barba e capelli lunghi, con alle spalle due uomini a volto coperto, armati di fucile e vestiti di nero, chiedeva al governo italiano di intervenire e si dichiarava “prigioniero” di un gruppo jihadista.
Lo scorso novembre il sito d'informazione russo News Front aveva diffuso un altro video in cui appariva l'uomo che si identificava, dichiarava di essere "prigioniero" in Siria di un gruppo di jihadisti "già da sette mesi" e pregava "il governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una mia eventuale esecuzione". In quel filmato l'uomo era all'aperto, in ginocchio, con alle spalle un uomo a volto coperto e armato di fucile, e con in mano un foglio con una data, che sembrava essere quella del 15 novembre 2016.
Nel marzo scorso, News Front aveva pubblicato anche la foto di un documento – condiviso inizialmente su Messanger dall'uomo che si fa chiamare "Abu Jihad" – che sembrava essere il passaporto di Zanotti, in cui si leggeva che è nato a Marone, in provincia di Brescia, il 23 febbraio 1960. Il jihadista, scriveva il sito russo, minaccia di uccidere il presunto ostaggio se il governo italiano "non agirà".