A chi appartiene una nazione?
Gran discorso di Tusk, sulla Polonia, sui paragoni anatomici e su noi europei
A chi appartiene una nazione? Ha domandato Donald Tusk ieri mentre all’Università di Varsavia teneva una lezione sull’importanza della Costituzione polacca, di cui si celebrava l’anniversario, dal titolo Speranza e responsabilità. Sulla Costituzione, l’Europa, e le elezioni libere. “Qualcuno vincerà le elezioni il 26 maggio e a ottobre – ha detto il presidente del Consiglio europeo facendo riferimento alle europee e alle parlamentari che ci saranno in Polonia – ma chi vincerà non potrà dire: ‘La Polonia è mia’”. Una nazione non appartiene, esiste e sulla base della Costituzione concede diritti e attribuisce doveri, protegge le diversità e così, ha detto il presidente del Consiglio, è anche l’Unione europea. “Non è la Costituzione a essere sacra – ha detto Tusk – è l’obbligo a rispettarla a essere sacro”.
E’ arrivato nell’aula buia con alle spalle la bandiera polacca e quella europea e mentre parlava i due nomi, Polonia ed Europa, si rincorrevano, si accavallavano, si incontravano. “Varsavia non è il cuore dell’Unione – paragone spesso abusato dal partito di governo, il PiS – Vi invito a diffidare di questi paragoni anatomici, altrimenti dovreste considerare che se si guarda la mappa, la Svezia sarebbe la testa”. E mentre agitava il testo della Costituzione e i suoi appunti che non ha mai guardato, in molti aspettavano che facesse l’annuncio, che dicesse che una volta terminato il suo mandato in Europa sarebbe tornato a dedicarsi alla politica nazionale, ma Tusk non ha fatto promesse. Ha chiesto di guardare oltre, oltre i confini, oltre i populismi, oltre le nazioni, ha spiegato come tutto, le costituzioni nazionali, i diritti, i doveri e l’Unione europea siano la stessa cosa da affrontare con speranza ma anche con responsabilità. Amare una nazione vuol dire amare l’Ue. Lottare per l’Europa vuol dire lottare per la Polonia: “Hanno ragione coloro che dicono che in quanto presidente del Consiglio europeo non dovrei fare campagna elettorale per un partito. Infatti il mio ruolo è quello di sostenere gli europeisti”.