Il sapore della cotoletta
Il paternalismo dell’Ue è una leggenda europea che deprime l’Europa
L’Europa dovrebbe smetterla di dirci come dobbiamo vivere, cosa dobbiamo mangiare, quando e come. Dovrebbe piantarla con questo suo “paternalismo” intrusivo, dispettoso quasi, siamo qui che ce la godiamo e arriva Bruxelles a rovinarci la festa con la sua “follia regolatoria”, il suo naso dappertutto, il ditino alzato, la stanchezza burocratica addosso. Vi pare normale che ci siano delle regole europee per la preparazione della Schnitzel, la cotoletta di Vienna, e delle patatine? Ma non sapranno meglio gli austriaci cosa serve, come si fa il loro piatto tipico? Non può occuparsi di qualcosa di meglio e di più utile, questa Unione europea a rischio implosione?
Così ha parlato il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, a un comizio elettorale in vista del voto per l’Europarlamento il 26 maggio. Kurz è al governo con l’Fpö, il partito di estrema destra austriaco e ha il suo bel daffare a tenerlo a bada e lo fa con una certa coerenza e con grande determinazione. Non vuole, Kurz, farsi mangiare dall’estremismo, il capo della coalizione è lui, e nessuno se lo deve scordare. Ma ora siamo in campagna elettorale e allora anche Kurz l’equilibrista si lascia andare alla retorica antieuropeista, quella che non fa male – la politica è un’altra cosa – ma magari aumenta il consenso: peccato che non esistano direttive sulla preparazione della Schnitzel e peccato che anche delle mille norme che il cancelliere austriaco dice di aver fatto eliminare non vi sia traccia.
Manca poco al voto, e un po’ di cedimento è concesso. Ma la storia insegna che, in un attimo, la cotoletta può diventare il simbolo (falso) di una qualche oppressione europea: gli inglesi sono riusciti a votare a favore della Brexit per via dei pascoli spagnoli o perché convinti di non poter acquistare due o tre banane attaccate nello stesso casco. Forse invece che inseguire gli antieuropeisti sarebbe meglio raccontare altre storie: ieri la Cnn spiegava per esempio che per capire a cosa serve l’Europarlamento basta guardare la bolletta del telefono (è il roaming, bellezza, e telefoniamo quanto ci pare).